Fotovoltaico a Taranto. Eco sì, ma non economico

TARANTO – Pannelli fotovoltaici trasparenti, che possono essere montati come vetri di finestre o come coperture di edifici e che producono elettricita’ dal sole ad un costo ben piu’ basso rispetto alle tradizionali celle al silicio. Si chiamano ”film sottili”.

A Taranto il gruppo Marcegaglia ha deciso di dismettere la produzione di caldaie industriali per dedicarsi  al fotovoltaico sui tetti, inaugurato a Taranto.  L’impianto è frutto della collaborazione tra il gruppo Marcegaglia, al 49% ed Enel Green Power al 51 %,  per circa 4 milioni di kWh all’anno, quantitativo sufficiente al fabbisogno di quasi 1400 famiglie che, utilizzando energia pulita, eviteranno la produzione di circa 1900 tonnellate di Co2 annue.
Insieme hanno  realizzato un impianto fotovoltaico che funzionera’ in parallelo con la rete elettrica locale. I pannelli sono installati su 13 fabbricati industriali del complesso di Taranto, per 90mila mq, in totale integrazione architettonica.  Il gruppo Marcegaglia ha investito nello stabilimento di Taranto oltre 15 milioni di euro per l’energia rinnovabile:  «Siamo orgogliosi – ha sottolineato Antonio Marcegaglia – di aver realizzato uno degli impianti tra i più importanti d’Italia con tecnologia innovativa e a basso impatto sia visivo che ambientale. A differenza del fotovoltaico a terra, le lamine sono infatti inserite e integrate nelle coperture, siano esse tetti di case o di capannoni industriali. Per Taranto abbiamo dei progetti di sviluppo e tra alcuni mesi avvieremo un impianto per la produzione della lamina fotovoltaica. Lo stabilimento diventerà un polo importante del nostro gruppo e dell’intero territorio nazionale per la produzione di film fotovoltaici sottili». «Una parte importante dell’impianto – ha aggiunto Marcegaglia – è stata realizzata con il pannello fotovoltaico BrolloSolar, prodotto proprio nello stabilimento di Taranto, col quale abbiamo già messo in opera importanti coperture» .

Con il raggiungimento della soglia di 10 GW , quest’anno la produzione solare coprirà il 3% dei consumi elettrici. Una quota che nel 2012 arriverà a 5,5%, soddisfacendo la  domanda elettrica nazionale. Dovremmo avere quindi in rete circa 17 TWh solari, pari al 5,5% dei consumi elettrici nazionali e alla metà della produzione delle centrali a carbone.
Un risultato importante, ma ottenuto con incentivi troppo alti: dal 1° gennaio 2011, infatti, è entrato in vigore il decreto ministeriale per l’incentivazione del fotovoltaico, il cosiddetto Conto energia, che prevede il 40% in più di incentivi rispetto all’impianto posizionato sul terreno.  

Lucia Morini

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