Minacce a Zuinisi. Le associazioni per i diritti dei Rom devono mettere da parte rivalità

FIRENZE –  Ieri abbiamo parlato con l’entourage di Thomas Hammarberg, Commissario Ue per i Diritti Umani, e con alcuni europarlamentari, segnalando la situazione in cui è costretto a lavorare il fondatore di “Nazione Rom” e in particolare riguardo alle minacce di morte ricevute dall’attivista in relazione al suo impegno contro la persecuzione della comunità Rom di Turano, frazione del comune di Massa.

Vi è grande preoccupazione, al Consiglio d’Europa, per quanto accade, e stupore per la mancanza di solidarietà verso Marcello, che è uno dei pochissimi difensori dei diritti dei Rom attivo e presente sul campo, protagonista di decine di campagne e azioni che hanno evitato drammi umanitari e gravi ingiustizie. Dal mondo delle associazioni per i diritti dei Rom, in effetti, sono state pochissime le manifestazioni di solidarietà verso Zuinisi, nonostante la gravità dei fatti. Da parte nostra, abbiamo chiesto a tutte le realtà associative di tale tipo di abbandonare la strada delle divisioni, rivalità e invidie, per iniziare a costruire quella rete attiva e solidale che sarebbe così utile di fronte alla persecuzione dei Rom in Italia. Ci rendiamo conto che è difficile mettere da parte interessi privati, associativi e politici, per lavorare al servizio dei diritti umani nonché della e dignità vita di tante persone, che sono in pericolo. Tuttavia, se non si intraprende questa via, la condizione dei popoli Rom e Sinti nel nostro paese non migliorerà e gli attivisti più coraggiosi ed esposti, come Marcello Zuinisi, continueranno a fare le spese di questa realtà ambigua e incomprensibile.

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