Tagli alla scuola, tagli al futuro dei ragazzi

MILNAO – Il governo non ama l’istruzione dei giovani e oggi si sta svolgendo una giornata di sciopero nazionale della scuola. Gli studenti italiani sono scesi in piazza contro il Governo e contro il Ministro Gelmini.
Focus della protesta, la recente manovra economica bis approvata dal Governo, che prevede nuovi tagli all’Istruzione.

E’ un frangente difficile, quello che i giovani attraversano e da parte nostra attribuiamo molte colpe alle istituzioni, insensibili al futuro dei ragazzi, ma anche ai docenti, che spesso interpretano la propria missione come un comune lavoro, finalizzato alla sola riscossione di uno stipendio con il minore sforzo possibile e spesso dimenticando di rappresentare, per i giovani, esempi morali e culturali di enorme peso. Ho definito il compito dell’insegnate come una “missione” poiché non si può chiamare in modo diverso l’opera quotidiana al servizio dell’avvenire di giovani spiriti che erediteranno da questa triste generazione di adulti la responsabilità del vivere avendo cura del tesoro della civiltà e perseguendo obiettivi di progresso sociale, uguaglianza e pace. Al di là dei tagli, i ragazzi, a scuola, sono spesso infelici e hanno delegato la propria guida alla virtualità dei social network e al patrimonio di informazioni contenuto nei motori di ricerca e nella Wikipedia. “E la chiamano scuola? “scrisse con parole ancora attuali Erasmo da Rotterdam, “ma cos’altro possono impararvi i ragazzi, se non a odiare la cultura? Una volta che quest’odio ha messo radice nei teneri animi, anche da grandi detesteranno la conoscenza della verità”.

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