Egitto: stop al tiro a segno sui profughi subsahariani

ROMA – Il Gruppo EveryOne e la New Generation Foundation for Human Rights hanno denunciato il barbaro assassinio della giovane profuga eritrea Alam Haji (il suo nome esatto e completo è Wahra Edrissa Alam Gebrmariam), crivellata con sette colpi d’arma da fuoco, all’addome, a una spalla e agli arti inferiori.

Si è trattato dell’ennesima esecuzione perpetrata dalle guardie di confine: il suo carnefice, infatti, l’ha colpita ripetutamente, guardandola negli occhi, da distanza ravvicinata. La denuncia delle due organizzazioni umanitarie è stata portata all’attenzione delle Nazioni Unite, del Parlamento europeo e delle principali organizzazioni internazionali per i diritti umani, riscuotendo l’attenzione di tali istituzioni e ottenendo un’interrogazione parlamentare europea. Da parte nostra, continueremo a denunciare questi odiosi crimini contro l’umanità, consentendo alla voce delle vittime di uscire dal silenzio e amplificandola grazie a una rete di organizzazioni e difensori dei diritti umani che cresce ogni giorno e raccoglie le forze umanitarie più autentiche e coraggiose. E’ un impegno difficile, ma non è accettabile che in Egitto, nonostante la rivoluzione e i proclami di civiltà e democrazia, le forze dell’ordine continuino impunemente a fare il tiro a segno su donne, bambini, persone vulnerabili e innocenti. E non è accettabile che decine e decine di profughi subsahariani vengano incatenati, torturati, spesso assassinati in modo brutale dai trafficanti, che conducono – spesso per finanziare il terrorismo in Medio Oriente – un tragico mercato della carne umana, sotto gli occhi delle autorità e degli osservatori della comunità internazionale. E non è accettabile che il governo egiziano e quello del Sudan deportino ogni anno centinaia di profughi verso paesi in cui verranno imprigionati, sottoposti a trattamenti atroci e in tanti casi assassinati. E non è accettabile che l’Unione europea – che ormai giudica gli stati membri solo in base alla loro economia e non al loro livello di civiltà – continui a chiudere le porte alle moltitudini disperati che invocano protezione e vita. Questa Unione europea ipocrita e senz’anima è complice diretta dei dittatori che annientano i diritti dell’uomo, dei governi che condannano i profughi alla deportazione, degli agenti che trucidano donne e bambini, dei predoni che tormentano, stuprano, ammazzano per denaro e per finanziare le proprie odiose guerre.

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