Sinai: è un momento importante per la campagna contro i traffici di schiavi e organi umani

ROMA –  Il Gruppo EveryOne ha ricevuto decine di chiamate e messaggi di posta elettronica, nei giorni scorsi, da parte di parenti degli ultimi prigionieri nel nord del Sinai.

I nostri difensori dei diritti umani hanno immediatamente localizzato i gruppi di schiavi, segnalando i covi e i numeri telefonici dei trafficanti e di alcuni ostaggi alle autorità egiziane, agli Alti Commissari delle Nazioni Unite per i Rifugiati, allo Special Rapporteur Onu sul Traffico di Persone, al Commissario europeo per i Diritti Umani e a tutte le autorità internazionali che si battono contro il traffico di migranti africani e organi umani. Ancora una volta, abbiamo segnalato la presenza di rifugiati in catene al Freedom Project della CNN. Fonti locali ci confermano che le forze dell’ordine del governatorato del nord del Sinai, insieme alla forza di sicurezza beduina, stanno perquisendo i campi di detenzione beduina (l’ultimo a Taba, dietro nostra denuncia) e identificando i trafficanti. Il famigerato predone Abu Musa è ancora attivo e detiene un gruppo di circa 40 giovani eritrei, ma riteniamo che presto, se le azioni di polizia proseguono, il suo regno del terrore avrà fine.

 

Il nostro partner Hamdy Al-Azazy, presidente della New Generation Founfdation for Human Rights di Arish (nord del Sinai) si trova attualmente al Cairo, dopo aver subito gravi minacce da parte dei trafficanti. Da parte nostra, dopo aver segnalato la sua condizione all’organizzazione FrontLine, che difende gli attivisti nel mondo, e allo Special Rapporteur sui Difensori dei Diritti Umani, siamo in contatto costante con lui e lo sosteniamo come possiamo. Hamdy è candidato al Premio Makwan, riconoscimento simbolico che il Gruppo EveryOne assegna ogni anno a un difensore dei diritti umani. New Generation Foundation for Human Rights ci conferma che nel Sinai è in corso un’azione da parte della forza di sicurezza beduina (che agisce insieme alla polizia e ai servizi segreti egiziani) per porre fine ai traffici di migranti. “I capi-trafficanti erano 30,” ci spiega Hamdy, “ma attualmente sono solo 6 e si sono impegnati a sospendere la tratta di schiavi entro l’1 gennaio 2012. Bisogna proseguire in questa operazione, per evitare che il crimine possa sentirsi al sicuro e riprendere i suoi terribili affari, ma se noi, EveryOne Group e le altre ong che ci aiutano continueremo a lavorare bene, questo tragico fenomeno si interromperà al 100%”.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe