Rete di ong per salvare Azad, giovane gay iracheno dalla deportazione

ROMA –  Amnesty International France, Iraqi LGBT, la Fondazione Massimo Consoli, il Sindacato Europeo dei Lavoratori, GaiaItalia.com, Cinemagay.it, Alba Montori, Gaynews.it, Gayroma, la Rete Evengelica Fede e Omosessualità,  e l’Associazione Sharazade hanno aderito alla campagna promossa dal Gruppo EveryOne per salvare il giovane gay iracheno Azad Hassan Rasol, che si è visto respingere la richiesta di asilo dall’Alta Corte di Oslo ed è in attesa di deportazione in patria.

Altre adesinoi pervengono ai promotori dell’azione. Azad vive in Norvegia con il proprio compagno, dopo aver abbandonato l’Iraq, paese che le principali organizzazioni per i diritti umani considerano uno dei luoghi in cui gay e lesbiche subiscono le più terribili forme di persecuzione, che in molti casi giungono fino alla loro esecuzione sommaria. Il Gruppo EveryOne ringrazia le ong che si sono unite alla protesta contro una sentenza iniqua, che viola la Convenzione di Ginevra e tutte le carte internazionali sui diritti umani. Un grazie particolare a Geneviève Garrigos, presidente d’Amnesty International France, che sostiene l’azione umanitaria. Le abbiamo chiesto di esercitare la massima pressione sull’ambasciata irachena a Parigi e sulle autorità internazionali cui è rivolta la campagna: il Re di Norvegia Harald V, il Governo norvegese, il Comitato del Premio Nobel per la pace di Osl, gli Alti Commissari Onu per i Rifugiati e i Diritti Umani e il Commissario Ue per i Diritti Umani.  “Se l’atteggiamento ostile al ragazzo e lesivo del suo diritto alla libertà e alla vita dovesse essere mantenuto dalle autorità norvegesi,” chiede la rete a sostegno del giovane rifugiato, “chiediamo che si mettano in atto procedure umanitarie affinché venga accolto in un altro paese dell’Unione europea, in deroga umanitaria agli accordi di Dublino”.

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