Associazione Gay I Ken. Il registro unioni civili è un punto di partenza contro le discriminazioni.

 

Napoli- Carlo Cremona, presidente della onlus ‘i Ken’, giudica l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Napoli dell’istituzione di un Registro per le Unioni civili, voluto fortemente dall’amministrazione de Magistris, in modo molto positivo- un punto di partenza per poter ragionare su quanto si può fare a livello nazionale per il matrimonio civile tra persone omosessuali. Inoltre-aggiunge l’associazione- è un atto del sindaco Luigi de Magistris in attuazione di un piano programmatico presentato nella campagna elettorale, e siamo soddisfatti nel vedere concretizzata una sua promessa, che per un politico non è affatto una cosa scontata».

L’associazione ‘i Ken’ si batte da cinque anni al fine  di promuovere il superamento di differenza di origine sociale, religiosa, economica e  culturale, svolgendo in particolare, un’opera di sostegno relativamente alle dinamiche e alle problematiche, individuali e sociali connesse all’essere omosessuale. Lo fa attraverso sportelli contro l’omofobia e la transfobia, il bullismo omofobico e la discriminazione sul lavoro.

Alla ‘i Ken’ arrivano anche richieste di aiuto di persone fuori dal sistema dello stato sociale e del lavoro, e che non riescono a rientrare in nessun tipo di protezione-  spiega Cremona. Nei cinque anni  di lavoro dall’ associazione sono stati organizzati quattro Gay Pride e sono state intessute relazioni civili e politiche . Cremona,  individua come maggiori delatori della loro azione « gruppi di omosessuali della nostra città, che percepiscono ogni azione volta al superamento delle discriminazioni come un indebolimento delle loro garanzie e sicurezze, perché, mancando una legge che li tuteli c’è anche la paura che mettendoci la faccia ogni azione si possa ritorcere contro». «Le discriminazioni che fanno più male – evidenzia – provengono da gruppi che noi stessi vogliamo che escano fuori da questo sistema, quelli che non vedono la luce in fondo al tunnel. »

Il registro per le unioni civili potrebbe rappresentare il primo passo ufficiale  verso il  superamento delle discriminazioni e l’omofobia, tuttavia  l’iniziativa, presentata dall’assessore comunale alle Politiche sociali Pina Tommasielli, divide; a schierarsi contro ci sono i consiglieri di opposizione, mentre a novembre fu l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, a dichiarare che il Registro «è un tema secondario rispetto alle esigenze che stiamo vivendo».

La condizione di grande crisi in cui versano le persone ,il senso di precarietà collettiva, stanno portando un indebolimento dello stato sociale, per questa ragione iniziative come  il registro per le unioni civili, se sono nella direzione  di allargare il tetto del welfare a tutte le famiglie riconosciute con il matrimonio civile e a quelle non riconosciute, rappresentano un importante passo verso un futuro dove la parola amore non abbia più confini ne diversità.

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