Malattie rare, neglette e virali, l’ICGEB eccellenza italiana

Da ricercatori del Centro di Trieste è stato firmato lo studio che individua ‘pallottole molecolari’ contro Emofilia, Fibrosi Cistica e SMA
Il Centro è finanziato anche dal Ministero degli Affari Esteri

ROMA – Ben 58 brevetti all’attivo e oltre 200 ricercatori solo in Italia, la gran parte dei quali sotto i 40 anni. E’ l’ICGEB – International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) un’Organizzazione Internazionale diretta da Francisco Baralle che opera dal 1987 all’interno del Sistema delle Nazioni Unite  e  le cui attività sono sostenute anche grazie un finanziamento italiano del Ministero degli Affari Esteri. Il centro, una vera eccellenza internazionale nella ricerca di base, ha la sua direzione generale proprio nel nostro Paese, a Trieste, dove vanta una superficie di 10.000 metri quadrati attrezzati per intraprendere moderne ricerche di biologia molecolare e cellulare.

Oltre alla principale sede di Trieste, diretta da Mauro Giacca, l’ICGEB ha centri anche a New Delhi in India ed a Cape Town in Sudafrica e vanta una rete di centri affiliati in tutto il mondo. 
È  proprio nella sede italiana che lavorano i gruppo di ricercatori diretti da Franco Pagani, che hanno firmato l’importante studio, pubblicato su Human Molecular Genetics – condotto in collaborazione con l’Università di Ferrara che ha portato all’identificazione di ‘pallottole molecolari’ contro tre gravi malattie rare: la Fibrosi Cistica, l’Emofilia e la Sma – Atrofia muscolare spinale. Si tratta solo dell’ultimo studio uscito dai laboratori di Trieste, che da questo punto di vista sono altamente produttivi: negli ultimi 5 anni i ricercatori ICGEB hanno firmato oltre 400 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali di alto impact factor.

Le malattie rare, in maggior parte di origine  genetica, insieme a molte patologie ‘neglette’ come le malattie tropicali, e alle malattie infettive, sono tra i principali campi di studio del centro. I programmi di ricerca sono prevalentemente indirizzati a studi di biologia molecolare nel campo della biomedicina ed includono progetti di ricerca di base, virologia, immunologia, genetica molecolare umana di malattie con eredità semplice e complessa e terapia genica.     
Solo per fare un esempio tra gli ultimi studi avviati presso il centro di Trieste, ce n’è uno che prevede l’avvio di una task-force nazionale che avrà lo scopo di individuare i virus che causano i tumori per attivare vaccini e terapie mirate a prevenire le neoplasie oggetto dell’inchiesta.     

L’ICGEB non è però solo ricerca ma ha un ruolo importantissimo anche nel formare ricercatori di altissimo profilo: presso il Centro vengono infatti realizzate le attività di formazione che a Trieste si svolgono mediante il conferimento di borse di studio della durata di due o tre anni, mediante l’organizzazione di un corso internazionale di dottorato di ricerca per giovani laureati italiani e stranieri. I dottorandi di ricerca sono realizzati in collaborazione con istituzioni accademiche di alto livello, tra cui l’Open University, Regno Unito e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Oltre 125 dottorandi hanno completato i loro studi a partire dal 1992, avendo ottenuto una media di oltre 3 pubblicazioni peer-reviewed internazionali ciascuno.

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