Coldiretti: “La delocalizzazione uccide il Made in Italy”. Da 2.200 comuni falso pecorino

ROMA – Basta favorire la delocalizzazione a scapito del Made in Italy. E’ questa in sintesi la denuncia della Coldiretti nei confronti dello Stato che in questo modo sfrutta  il valore evocativo del marchio Made in Italy che è il principale patrimonio del Paese ma è spesso banalizzato, usurpato, contraffatto e sfruttato.

” Il pecorino e la caciotta – spiega la Coldiretti in una nota – sono alcuni dei prodotti realizzati in Romania da Lactitalia Srl con latte rumeno ma commercializzati con nomi e immagini che evocano e sfruttano l’italianità.
Lactitalia è una società partecipata dalla Simest, società per azioni controllata dal ministero dello Sviluppo Economico. Le delibere sono state adottate su tutto il territorio dai
Comuni di Pantelleria e Favignana a tutti i 74 Comuni della Valle d’Aosta attraverso il Consiglio Permanente degli Enti Locali della Valle d’Aosta (Cpel/Celva). Nelle delibere – sottolinea la Coldiretti – viene sancito l’impegno, «con particolare riferimento all’operato della finanziaria pubblica Simest che dipende dal ministero dello Sviluppo Economico, a
intraprendere iniziative per impedire l’uso improprio di risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati esteri di prodotti di imitazione Italian sounding, a favore, invece,
della promozione dell’autentico Made in Italy». Le regioni che hanno deliberato fino ad ora – conclude Coldiretti – sono Lombardia, Val d’Aosta, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

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