Il nuovo destino della scuola pubblica italiana

ROMA – La Cgil-flc, esprime grande preoccupazione per il provvedimento che porrà un nuovo, già segnato, destino alla scuola pubblica.

E lo fa attraverso la voce di Pino Assalone, segretario provinciale di Cosenza il quale ricorda che «è stato approvato da pochi giorni, in Commissione Cultura la norma per “l’Autogoverno delle Istituzioni Scolastiche Statali”. Si tratta di una Legge di sistema che può definitivamente cancellare la scuola statale per come ci è stata tramandata e per come la Costituzione l’ha interpretata». Ma come cambierà la scuola? «Per prima cosa le scuole si dovranno munire di uno Statuto, infatti all’articolo 1 del comma 3 si afferma che “Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria, nel rispetto delle norme generali di cui alla presente Legge”.- ci ha detto Assalone-Gli Organi Collegiali così come li abbiamo conosciuti in tutti questi lunghi anni spariranno per far posto al Consiglio dell’Autonomia che avrà compiti molto ampi che vanno dall’adozione del POF, all’approvazione del Programma Annuale, designa i componenti del Nucleo di Autovalutazione, approva accordi e convenzioni con soggetti esterni, definisce la partecipazione di soggetti pubblici e privati, fondazioni e associazioni di genitori o di cittadini e può modificare, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, lo Statuto dell’istituzione scolastica.

Vi sarà il Consiglio dei Docenti che curerà la programmazione dell’attività didattica e vi sarà pure il Nucleo di Valutazione il quale coinvolgendo studenti, famiglie predisporrà un rapporto Annuale di Autovalutazione anche sulla base dei criteri forniti dall’Invalsi». Le altre novità? «Nascerà un consorzio tra le scuole autonome, una sorta di consorzio aziendale che avrà come compito e scopo quello di promuovere la costituzione di reti, consorzi e associazioni di scuole autonome. – ha continuato Assalone-Le Autonomie Scolastiche possono ricevere contributi da fondazioni finalizzati al sostegno economico delle loro attività al fine di raggiungere degli obiettivi strategici indicati nel POF. Nascerà il Consiglio Nazionale delle Autonomie Scolastiche che è un organo di partecipazione tra Stato, Regioni, Enti Locali e Autonomie Scolastiche nel Governo del Sistema Nazionale di Istruzione. Inoltre le Regioni dovranno istituire la Conferenza regionale del sistema educativo, scolastico e formativo con una serie di compiti che vanno dai criteri per la definizione degli organici delle istituzioni scolastiche e formative regionali, ai piani di organizzazione della rete scolastica, istituzione, aggregazione, fusione e soppressione di istituzioni scolastiche. Infine il Dirigente Scolastico diverrà un vero e proprio manager. Sotto la sua responsabilità gestirà le risorse umane, finanziarie e strumentali e risponderà dei risultati del servizio agli organismi istituzionalmente e statutariamente competenti».

Per Flc-Cgil rimane forte la preoccupazione soprattutto in merito alla struttura e al ruolo della scuola delineata dalla Legge C 953. Una scuola che dovrà far quadrare i conti e quindi il bilancio, dove i finanziamenti privati sostituiscano quelli pubblici, e che, per mutuare le sciocche regole del mercato dovrà concorre con le altre scuole. Una scuola che per via dell’Autovalutazione sarà condizionata da quella che ancora oggi si chiama libertà di insegnamento. Una scuola che perderà la sua funzione solidale nei confronti dei più deboli: una scuola che invece di includere esclude dai processi di formazione coloro che invece avrebbero più bisogno di attenzione. Una scuola che avrà il suo bollino di serie A,B,C per poter attrarre investimenti e risorse per produrre sempre e comunque economia.
«Noi riteniamo – ha concluso – che la scuola sia quella dettata dalla Costituzione ossia della gratuità del diritto allo studio, l’universalità e le pari opportunità. La scuola se vuole crescere ha bisogno di maggiori risorse pubbliche che assicurino ai cittadini il diritto all’istruzione e non inseguire la cultura del profitto a scapito dell’amore per il sapere».

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