Maltempo. Il governo stanzia 300 milioni per il Veneto, ma il danno supera i 500

VENEZIA – Pronti 300 milioni di euro, sospensione delle rate dei mutui, nonchè stanziamento da parte dell’Abi di 700 milioni di euro attraverso prestiti alle famiglie e alle imprese.

Sono queste di fatto le decisioni prese dal governo per far fronte all’emergenza alluvione che che ha colpito la regione veneta e annunciate questa mattina dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ma non è detto che alla somma prelevata dal fondo spese impreviste dello Stato, possano arrivare altri soldi, almeno così dice il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il quale ha sottolineato che in base ai danni rilevati potrebbero essere stanziati altri soldi per le zone più colpite. D’altra parte secondo la stima della regione Veneto i danni ammonterebbero ad almeno 500milioni.

Ma è tutto. La Cassa di Risparmio di Venezia ha deliberato di devolvere 120.000 euro a fondo perduto ai Comuni del Veneto maggiormente colpiti dai danni dell’alluvione e sospendere fino a 12 mesi il pagamento delle rate dei mutui casa da parte delle famiglie, contratti per la costruzione, l’acquisto e la ristrutturazione della casa. Mentre Federcosumatori ed Adusbef hanno chiesto la sospensione dei pagamenti anche di tutte le bollette per i cittadini colpiti dal maltempo. “Oltre a interventi governativi per il rilancio della situazione economica che ha colpito il tessuto imprenditoriale

Nel frattempo dopo la “passarella” di ieri si è pronunciato lo stesso Berlusconi, che, guarda caso, dice di non essersi nemmeno accorto delle contestazioni e di aver appreso la notizia dai giornali. E comunque, secondo lui si tratterebbe solo dei soliti facinorosi dei centri sociali. Sulla questione è intervenuto anche l’ex presidente del Veneto Giancarlo Galan, che ha definito un “piagnisteo” eccessivo quello emerso ieri da parte dei suoi concittadini. Insomma secondo lui i veneti non sono e non sono mai stati soli.

Ma c’è anche un’altra voce che si fa sentire in questo drammatico frangente, e che forse andrebbe ascoltata. E’ quella di Giuseppe Bortolussi, segretario degli artigiani della Cgia di Mestre. Secondo lui il disastro ambientale sarebbe stato provocato anche dalla sfrenata cementificazione. “Tra il 2000 e il 2006 – avverte Bortolussi – la superficie artificiale del Veneto, ovvero le superfici strettamente legate agli usi urbani, è aumentata più del doppio della media nazionale. Il Veneto – precisa sempre l’esponente della Cgia – è al quarto posto per numero di metri quadrati per abitante di superfici artificiali, con una incidenza sul totale del territorio regionale pari all’8,3%; rispetto a quest’ultimo indicatore. Solo la Lombardia presenta un risultato più preoccupante del nostro”. Se così fosse sarebbe una tragedia annunciata. La Cgia fa sapere che in Veneto sono pronti altri cinque mega progetti Veneto City (Dolo-Venezia) con 60 ettari interessati, Motorcity (Vigazio-Verona) con 450 ettari interessati, Eastgate Park (Portogruaro-Venezia) con 160 ettari interessati, Magna Park (San Bellino-Rovigo) con 10 ettari coperti, e la Macroarea SS 434 (Padova-Rovigo) da 140 ettari.

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