ROMA - Quanto sarebbe stato salutare per l'Italia e per la democrazia, come chi scrive aveva sostenuto, votare per il rinnovo del Parlamento in questo autunno.
ROMA - La Carta di intenti firmata da Pd, Sel e socialisti di Nencini costituisce sicuramente un buon punto di partenza. I tre partiti prendono un impegno comune e si preparano a rispettarlo. Tuttavia non basta. Il centro-sinistra è ormai tante cose e in esso convergono aree politiche contrapposte.
ROMA - Dice Matteo Renzi, ormai incontenibile nelle esternazioni: “ Si cambiano le regole in corsa. Non capisco perché si devono cambiare oggi”.
In fondo è sempre stato così: quando la realtà terrena oltrepassa i limiti del sopportabile per il comune senso della dignità e induce ripulsa, schifo, compaiono i profeti dell’altrove, dell’aldilà. A seguirli si paga il prezzo della rinuncia alla razionalità e alla responsabilità; ma può tornare comodo, e quindi…
ROMA - Sui giornali di oggi due dichiarazioni di voto riempiono la scena. Luca Cordero di Montezemolo, pur non scendendo nel campo della politica, si dichiara pronto a sostenere Mario Monti per il bis.
ROMA - Come si dice, dio li fa poi li appaia. Sergio Marchionne , l’ad del Lingotto, quello della maglietta girocollo che non si toglie neppure quando dorme e Matteo Renzi, il sindaco di Firenze affezionato alle camice bianche, appena stirate, come ha scritto un cronista di Repubblica, sembrano due gemelli.
ROMA - Le primarie, saranno il tormentone dell’estate. Se ne parlerà sotto gli ombrelloni, in riva al mare, nelle verdi colline, in alta montagna dove spunta il bianco della neve. Anche sulle “barche “ dei grandi evasori fiscali al posto del bridge un seminario preparatorio alle primarie. Sempre sotto gli ombrelloni e in tutti gli altri luoghi ameni si terranno dotti seminari sulla differenza fra tecnici e politici.
Matteo Renzi, sindaco di Firenze, iscritto al Pd , partito che vuole rottamare, come sente parlare di elezioni entra in fibrillazione.
TRIPOLI - Il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico David Cameron sono volati in Libia a incontrare i leader del Consiglio Nazionale di Transizione, organo guida degli insorti. Alla trasferta hanno partecipato anche il ministro degli Esteri francese Alain Juppè e il filosofo francese Bernard Henry Levy, figura molto attiva nel sostenere la ribellione. La storica visita (la prima del dopo-Gheddafi) ha previsto prima una tappa a Tripoli, dove i due leader hanno tenuto una conferenza stampa insieme ai vertici del Cnt; successivamente a Bengasi, dove Sarkosy e Cameron hanno tenuto un discorso in Piazza della Libertà.
PARIGI - I francesi non sono spesso un modello per i nostri politici, hanno uno stato forte e centralizzato, una bassa evasione fiscale e leggi chiare, ma in un campo potrebbero diventare la nuova pietra di paragone della classe dirigente italiana.
Il Covis19 si sta impossessando di tutto, in tutto il mondo. Disneyland, tempio del divertimento, chiuso da tempo per evitare assembramenti, è diventato un “centro covid”, dove al posto dei...
Le cellule cancerose sarebbero in grado di proteggersi in una sorta di letergo, quando sono minacciati dal trattamento chemioterapico. E' quanto emerso in una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Cell.