ROMA - Il Grande Inciucio Renzi-Berlusconi, un Porcellum con una soglia di sbarramento più alta, che ricompatta il centro-destra e cancella gli effetti politici dell'azione di governo dell'ultimo anno, lasciando però in campo pesantemente quelli sociali, si è reso possibile, con un'arroganza e una prepotenza padronali senza precedenti, perché è venuta meno l'idea di una sinistra autonoma dai poteri forti.
ROMA - Un anno all’insegna dell’Europa e delle grandi svolte da realizzare: sia sul piano nazionale sia, soprattutto, in un contesto europeo e globale sempre più frastagliato. Ma anche l’anno dell’auspicata ripresa economica e del ritorno alla crescita cui, purtroppo, sappiamo fin da ora che non farà seguito la creazione di nuovi posti di lavoro e la conseguente diminuzione del tasso di disoccupazione, in particolare fra i giovani.
ROMA - Ciak. La prima non era buona. Il confuso stop and go di Matteo Renzi e dei ragazzi del suo staff sull'articolo 18 e sul lavoro non fa presagire nulla di buono. Ora Renzi frena gli ardori del suo staff, che forse non ha ancora capito quale responsabilità ha di fronte a milioni di persone, sentendo il rischio di prendere una dura musata.
ROMA - Occorre ragionare sulla cultura e sul modo di essere della sinistra oggi. A ben vedere le sedi in cui si manifesta questa esigenza sono numerose, ma spesso sono isolate l’una dall’altra. Ognuno ragiona sulla sua sinistra, su come la vorrebbe, ma spesso senza confrontarsi con altri soggetti che conducono una riflessione analoga. Questo accresce la sensazione di impotenza. L’esigenza c’è, non c’è dubbio, le risposte sono tuttora disperse, quasi quanto la sinistra è oggi disarticolata e rassegnata.
ROMA - La schiacciante vittoria di Matteo Renzi alle scorse primarie è sicuramente una rivoluzione generazionale, ma non certo culturale e politica. I segnali di un liberismo economico che rimane sempre rampante nelle file del PD c’erano già tutti prima ancora delle primarie.
ROMA - Comunque vadano le cose, in questi giorni si produrrà una svolta politica. Non mi riferisco solo alle conseguenze del voto, previsto per stasera, relativo alla decadenza da senatore della Repubblica di Silvio Berlusconi, e del previsto passaggio di Forza Italia all'opposizione. Mi riferisco soprattutto a cosa si produrrà nel Partito Democratico col voto dell'8 dicembre.
La Candidata socialista riceve il sostegno anche del Partito Comunista. In affanno la candidata della destra Matthei
ROMA - Tutto ci si poteva aspettare, ma non l'ondata di polemiche, da Beppe Fioroni a Pierluigi Castagnetti a Enrico Gasbarra, per l'enfasi con cui da Guglielmo Epifani è stato annunciato il Congresso del Partito del Socialismo Europeo a Roma, nella prossima primavera. Sinceramente il percorso segnato prima dalla costituzione del Gruppo al Parlamento Europeo dei Socialisti e dei Democratici, e poi dall'apertura operata dalla più antica forza della sinistra europea, la SPD, verso un'alleanza dei progressisti, sembravano rendere del tutto naturale -anche se tardivo e un po' obtorto collo- l'ingresso a pieno titolo del Partito Democratico nel PSE.
ROMA - Fa sempre bene discutere, confrontarsi. Ancora di più: in un partito che voglia chiamarsi democratico dovrebbe essere una regola. Ma bisogna stare attenti a cosa e come si discute.
ROMA - Sarebbe un grave errore se della manifestazione di sabato promossa da numerosi comitati di cittadini, dal diritto alla casa ai no Tav, si cogliessero solo le violenze di gruppi di “incappucciati”, non c’è altro modo di definirli, di scontri con la polizia, di vetrine infrante. Violenze che pure ci sono state, devono essere decisamente condannate, i responsabili puniti.
L’origine delle discriminazioni di genere nella Grecia antica.
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