Mafia: indagato ‘prete – cantautore’, fatture false a clan

MILANO  – Con l’accusa di avere emesso fatture false a due esponenti della presunta associazione a delinquere con finalita’ mafiosa smantellata ieri dalla Dda di Milano e’ indagato Don Giuseppe Moscati, gia’ noto alle cronache come ‘prete cantautore’ per le sue esibizioni canore a sfondo religioso.

Dall’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 persone, emerge che il sacerdote e’ stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di ‘emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti’ nelle sue vesti di amministratore unico delle Edizioni Musicali Il Millennio srl, con sede a Roma. Don Moscati, si legge nel capo d’imputazione, avrebbe emesso fatture “per operazioni inesistenti per un ammontare di 12.200 euro” “al fine di consentire a Sigilog srl di evadere le imposte sui redditi e l’Iva”. Fatti che sarebbero avvenuti a Cinisello Balsamo nel 2016. A suo carico ci sono intercettazioni e pedinamenti della polizia giudiziaria da cui risulta l’emissione delle fatture ritenute false a due indagati, poi arrestati, Emanuele Micelotta e Giacomo Politi, considerati tra i “capi’ dell’associazione a delinquere che nel 2015 avevano costituito l Sigilog, societa’ consortile a cui fanno riferimento una serie di imprese che si occupano di logistica e servizi, intestate a prestanome. Imprese che avrebbero versato denaro al dipendente di Lidl Italia Simone Suriano, che sarebbe stato “a libro – paga” delle societa’. In cambio, avrebbe favorito l’assegnazione di appalti alle imprese del consorzio. 

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe