Terremoto: Ingv, suolo deformato su oltre 1.000 km quadrati

ROMA – L’area deformata dalle scosse di terremoto del 30 ottobre in centro Italia e’ superiore ai mille chilometri quadrati, un’area enorme desunta dalla lunghezza della faglia, di oltre 50 chilometri, e dalla sua profondita’ di 10-15 chilometri.

Lo spiega  Antonio Piersanti, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). “All’interno di questa grande area – sottolinea l’esperto – c’e’ poi la zona di massima deformazione, pari a 130 chilometri quadrati, intorno all’epicentro. E’ li’ che il terreno si e’ abbassato fino a 70 centimetri. C’e’ poi un’area piu’ vasta, di circa 600 chilometri quadrati, dove la deformazione e’ visibile dal satellite, in base alle immagini radar dei sensori della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus, analizzate dall’Ingv insieme al Cnr-Inea”. Un’analisi, questa delle immagini, ancora in corso, e resa difficoltosa soprattutto nelle aree a piu’ folta vegetazione.  

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