Terrorismo: l’Isis un martirio continuo

BEIRUT – Un migliaio di attacchi suicidi in Siria e Iraq tra dicembre 2015 e novembre 2016, di cui 58 solo a Mosul nella prima settimana dell’offensiva sulla citta’ da parte dell’Esercito iracheno, partita a marzo 2016.

Da quel momento, fino a fine novembre, l’Isis ha compiuto circa 19 attacchi kamikaze a settimana. L’attacco suicida cambia gradualmente natura: da mero strumento di terrorismo – come lo utilizzava, in misura minore rispetto all’Is, Al Qaeda – a tattica militare, istituzionalizzata dai miliziani dell’autoproclamato Stato Islamico. E’ la militarizzazione del suicidio, o l’industrializzazione del martirio, come la chiama un recente studio pubblicato dall’International Centre of Counter terrorism dell’Aia, equiparando la ratio di questi attacchi all’uso sistematico che ne facevano, con modalita’ diverse, i piloti giapponesi durante la seconda guerra mondiale.

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