Nel nome del padre, del figlio… e del rock!

PALESTRINA – Stanchi della solita routine? Non ce la fate più a sopportare il capo? Le ferie sono ancora lontane?

Correte a Palestrina:  un concerto al giorno, vi toglierà la noia di torno! Se cercate qualcosa di energetico e rivitalizzante  perché il caldo vi priva delle forze, (badate bene : non stiamo pubblicizzando nessun docciaschiuma…) dovete segnare tra gli eventi imperdibili la rassegna di concerti Nel Nome Del Rock, che ogni estate si svolge a Palestrina, grazie  alla  quale, negli anni precedenti,  artisti,  underground e non, si sono esibiti gratuitamente a pochi chilometri da Roma, regalando uno spettacolo unico.

E ieri sera, è stata la volta di tre ottimi gruppi, i Plutonium Baby, i Disquieted By e i Fast Animals And Slow Kids (soltanto gli Unkle Frank, per problemi di famiglia, non si sono potuti esibire). Se si dovesse utilizzare un aggettivo per descrivere  lo stato d’animo durante il concerto, se ne potrebbero utilizzare diversi: divertente, entusiasmante, elettrizzante (come nella tradizione del rock).  All’insegna dell’ autoironia e coinvolgimento del pubblico,  da parte dei   Disquieted By e Fast Animals And Slow Kids, che non si sono risparmiati mai, sono perfino scesi giù dal palco. E se si usa perfino è perché non tutti nel mondo del rock hanno questo tipo di rapporto diretto.

I primi a cantare sono stati i Plutonium Baby. Gruppo punk rock romano molto interessante, composto da Black Guitarra (voce, chitarra, synth), Feith Da Grave (batteria), Fil Sharp (chitarra, synt, voce), fusione dei Cactus e Motorama. Una band esplosiva, che suona rock ‘n roll puro, punk, con ritmi incalzanti, veloci, coincisi, che trae ispirazione dai grandi del punk e post punk, nella quale si sente l’influenza di Stooges e Alan Vega. Formazione fresca, con un suono  che non rinuncia alla tradizione  da cui attinge.

Di tutt’altro genere ma altrettanto elettrici i Disquieted By, band hardcore (quasi grindcore per certi brani), con un front man di grande simpatia e senso dell’humour. I loro sono pezzi da tradizione punk hardcore che si rispetti, velocissimi e brevissimi, intensi e durissimi (ci ricordano un po’ i Fugazi). La loro performance eccellente, il pubblico si diverte, merito del cantante, che in mutande, scende dal palco, si mette in posa, prende in giro i cliché e gli atteggiamenti della grandi “star”. Spente le luci, il gruppo si sposta negli stand poco lontani dal palco e chiacchiera con chiunque si avvicini incuriosito, con l’intento di acquistare il loro disco, la t-shirt, o altro gadget.

Punta di diamante della serata sono i Fast Animals And Slow Kids, che vengono da Perugia, come ripete ironicamente il cantante, vero showman che non sta un minuto fermo,  si arrampica sul palco, per poi scendere, mescolarsi tra la gente e,  sulla fine dell’esibizione, fugge (apparentemente) dal palcoscenico, per tornarvi  di corsa con un bambino in braccio che fa cantare con lui. I Fast Animals ,  gruppo Indie-Post Punk,  ricordano i Marlene Kuntz degli esordi e a tratti, nel brano intitolato “Lei”,  Freak Antoni degli Skiantos. Sono al primo disco: “Cavalli”. Ma hanno molto da offrire e certamente, continuando su questa strada, sapranno ritagliarsi il giusto spazio.

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