VENEZIA – GLI ANNI DELLE IMMAGINI PERDUTE di Adolfo Conti, presentato al Festival di Venezia nella sezione Venezia Classici: il racconto potenziale e parallelo dei film mai realizzati da uno dei più grandi autori del nostro cinema: Valerio Zurlini. Un omaggio della Mostra a 30 anni dalla morte per un Maestro da riscoprire.
E di un collaboratore di Zurlini, Gianni Da Campo, il Festival ospita nella retrospettiva 80! dedicata a film rari o inaccessibili, il lungometraggio PAGINE CHIUSE, un autentico misconosciuto gioiello del 1968, vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes del ’69 e di altri premi internazionali. “Uno dei più singolari film marginali del cinema italiano” (Morandini), un’opera prima capace di raccontare la contestazione con una storia di infanzia, e uno sguardo sperimentale (accostato al tempo a Jean Vigo e Truffaut) di semplice e ancora resistente bellezza.
Valerio Zurlini è stato uno dei grandi registi dell’età dell’oro del Cinema italiano: da Le Ragazze di San Frediano (1954) a il Deserto dei Tartari (1976), i suoi film hanno sempre raccolto il favore del pubblico e della critica. Il culmine della carriera Zurlini lo raggiunge presto: nel 1962 vince il Leone d’Oro con Cronaca Familiare.
Zurlini è scomparso trent’anni fa, il 26 ottobre 1982, poche settimane dopo aver partecipato come giurato al 50° Festival del Cinema di Venezia.
Il regista sapeva di avere poco tempo da vivere e aveva dedicato gli ultimi mesi di vita alla scrittura del proprio testamento spirituale, che uscirà postumo col titolo Gli Anni delle Immagini Perdute. Un bilancio esistenziale spietato, il racconto di un mondo che cambia in modo irreversibile, un appello struggente in difesa del cinema d’autore.
Come nel libro così in questo film, Zurlini racconta se stesso in prima persona. Secondo uno studiato “disordine” cronologico, il regista ripercorre gli episodi più importanti della sua vita, indica le ragioni del suo cinema, ricorda gli artisti che l’hanno formato. Soprattutto denuncia le “Immagini Perdute”, i tanti film cioè che egli scrisse e preparò senza riuscire a portarli a compimento. Tra il 1962 e il 1982 Zurlini gira solo quattro film, mentre decine sono i progetti che rimangono sulla carta.
Gli Anni delle Immagini Perdute torna nei luoghi in cui Zurlini amava ritirarsi, raccoglie le testimonianze di amici e collaboratori, ripropone il repertorio di interviste e conversazioni del regista, nel tentativo di capire le cause di questo forzato e fatale “ silenzio” produttivo.
Gli anni delle immagini perdute
CAST TECNICO
Regia Adolfo Conti
Direttore della fotografia Eugenio Persico
Montaggio Eugenio Persico
Musiche originali Pasquale Catalano
Montaggio del suono Mirko Perri
Produttori Amalia Carandini Adolfo Conti
Produttore esecutivo Ilaria Sbarigia
Una produzione Doc Art
In collaborazione con Rai Cinema, Rai Teche,
Titanus, Istituto Luce-Cinecittà
In associazione con Francesco e Maria Zurlini
Regione Emilia-Romagna
Intervistati (in ordine di apparizione)
Marco Weiss
Jacques Perrin
Giulio Questi
Carlo Lizzani
Nicola Badalucco
Enrico Medioli
Giuliano Montaldo
Claudia Cardinale
Giorgio Albertazzi
Vittorio Caronia
Furio Bordon
distribuzione ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ