Venezia 70. “Philomena”, un grande Stephen Frears in concorso

VENEZIA (nostro inviato) Basata sul libro, ispirato a un fatto realmente accaduto, intitolato “Il bambino perduto di Philomena Lee”  di Martin Sixsmith, la pellicola racconta la storia di una donna irlandese che, divenuta giovanissima ragazza-madre, viene messa al bando dalla famiglia e rinchiusa in un convento di suore. 

Le suore la costringono ad abbandonare suo figlio per darlo in adozione. Il film è la lunga ricerca di Philomena del suo bambino perduto, a distanza di quasi cinquant’anni, aiutata da un giornalista che si appassiona al suo caso.

«Philomena», drammaturgicamente perfetto, mai melodrammatico, semmai con molti riferimenti divertenti alle storie strappalacrime di certa letteratura, trascina e commuove. Incentrato sul caso umano, il film è anche una denuncia di alcune istituzioni cattoliche. L’attrice protagonista Judi Dench è semplicemente superlativa, bravo il protagonista maschile Steve Coogan. “Philomena” rivela un grandissimo Stephen Frears ed è, sino a questo momento, il film che più ha entusiasmato la mostra.

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