Venezia 70. Premio Persol a Wajda che presenta Walesa

VENEZIA (nostro inviato) –  Consegnato in Sala Grande, il Premio Persol al regista polacco Andrzej Wajda. Al termine della cerimonia, è stato proiettato fuori concorso, in anteprima mondiale, ”Walesa. Czlowiek z nadziei (Walesa. Man of Hope)”, omaggio a Lech Walesa, presidente della Polonia dal 1990 al 1995,  presente con la moglie e molto applaudito.

Il Direttore della Mostra, Alberto Barbera, a proposito del riconoscimento Persol ha dichiarato: “Wajda ha saputo porsi gli interrogativi più importanti e decisivi in merito alla storia del suo Paese e, di riflesso, dell’Europa intera”.  Persol è per il nono anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Andrzej Wajda ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera della Mostra di Venezia nel 1998, e l’Oscar alla carriera nel 2000. Nel 1981 ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes con L’uomo di ferro, in cui Lech Walesa, leader di Solidarnosc, compariva nei panni di se stesso, contribuendo a caratterizzare Wajda come regista del cambiamento in Polonia.

«È stato il mio film più difficile», afferma Wajda  – “Complicato trovare l’equilibrio tra materiali di repertorio e fiction per ritrarre un eroe indiscusso del nostro tempo”.  Nel film, potente ma agiografico, assistiamo alla trasformazione di Walesa da operaio elettricista a leader carismatico, impegnato nelle lotte sindacali, negli scioperi presso i cantieri di Danzica, licenziato a ripetizione, arrestato, ma anche insignito del Nobel per la pace.  Wajda ci mostra il rapporto intimo dell’uomo con la moglie Danuta, che spiega a quali rinunce e rischi  fu esposta l’intera famiglia, con ben sei figli.

Ruolo  importante è quello di Oriana Fallaci, che lo intervistò, con intelligenza tale da consegnarlo – lo desumiamo dal fatto che se ne sia servito Wajda –  come testimonianza per la storia. La interpreta con bravura Maria Rosaria Omaggio, incredibilmente somigliante all’originale. 

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