Ramona Cerutti: “la Svizzera in campo musicale è diversa dall’Italia”. Video

MINUSIO – Abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva per  Dazebaonews.it, Ramona Cerutti, cantautrice e artista ticinese di cui c’eravamo già occupati  in occasione del suo nuovo lavoro discografico “Le parole più semplici”…  siamo tornati da lei perché ci racconti le sue esperienze d’oltralpe  a confronto con quelle di casa nostra.

 

Quando e come è nata in te la passione per la musica?

La musica, ma soprattutto il canto credo siano venuti alla luce quando sono nata, in contemporanea. Infatti sin da piccola ho sempre cantato, mia madre mi metteva sul muretto di casa e mi diceva che cantavo “La barchetta in mezzo al mare”, a 3 anni, perfettamente intonata. Poi ovviamente col crescere mi sono portata appresso questa grande passione che trasmettevo a chi mi stava accanto, tant’è vero che passavo le mie giornate da undicenne con mia cugina a registrarci ancora con il vecchio mangianastri. Intonavamo canzoni a due voci e poi ci riascoltavamo ridendo. Insomma, una sorta di percorso di vita all’insegna del canto come grande divertimento, quella cosa che ci faceva stare insieme, tutti quanti, in allegria.

 

 

Quali sono stati gli artisti  da cui hai tratto ispirazione? 

 

Negli anni adolescenziali ho seguito in particolare Madonna, mi vestivo come lei e mio padre impazziva perché mi vedeva uscire con quel look che non approvava, allora io nascondevo i vestiti in un sacchetto e dopo essere uscita da casa, mi cambiavo nel primo bagno che trovavo. Sempre in quel periodo ascoltavo moltissimo Cindy Lauper, U2, Phil Collins, Tina Turner, che ho iniziato a seguire più da vicino dopo il  concerto, a cui sono stata, in Piazza Grande a Locarno. Una grande artista che sotto la pioggia ha dato uno spettacolo di grande valore, un’animale da palcoscenico, che mi ha lasciata senza fiato. Dopo l’uscita del suo film ” What’s love is got to do”, ho visto in lei una donna con un grande coraggio e mi sono detta che se si crede veramente nella propria passione non bisogna mollare mai..e non l’ho fatto neppure io. Da lì si sono poi aggiungi Renato Zero, anche lui un grande poeta con cui ho sempre sognato di fare un duetto nel brano “Il cielo”.Poi Liza Minnelli nel Cabaret, da cui ho tratto ispirazione e di cui ho interpretato la grande “New York New York”. Anche Corelli nella musica classica mi ha dato grandi emozioni. Come vede mi piace spaziare, perché ogni forma di musica è bella a modo suo.

 

 

Quando hai iniziato com’era la scena musicale ticinese? Quali sono secondo te le differenze tra il pubblico svizzero e quello italiano?

Bhé, è risaputo che la cultura musicale in Italia è molto valorizzata e questo trovo sia una bellissima cosa sia per la Nazione che per gli artisti che vi risiedono. La Svizzera ha usi e costumi diversi. Purtroppo, per coloro che vorrebbero vivere di questa bellissima forma d’arte, non vi è possibilità alcuna di sbocco professionale.

 

Come nasce una tua canzone, da cosa prendi ispirazione?

Le canzoni nascono come il giorno, quando ti alzi al mattino, sai che ci sarà una nuova bellissima giornata da affrontare e proprio durante le ore che passano incontri vari momenti diversi tra loro… ecco, in quei momenti può nascere una canzone…un ispirazione, un luogo, un’emozione scoppia dentro di te ed è allora che devi correre e scrivere, prima che scappi, dura pochissimo e in quel momento nessuno mi deve parlare.

 

C’è un progetto a cui vorresti dedicarti?

Diciamo che in questo momento mi sta a cuore la formazione dei ragazzi emergenti che hanno voglia di diventare dei cantanti, sì , mi piacerebbe che le istituzioni svizzere sostenessero maggiormente le infrastrutture in cui si insegna veramente ai giovani le basi artistiche, fondamentali nel mondo della discografia.

Visto che” Il villaggio della musica “, di cui sono la fondatrice con la collaborazione della casa discografica Eden Music, quest’anno ha aperto le iscrizioni anche oltre confine, mi auguro che possano trovare un luogo d’ispirazione anche i giovani talenti Italiani.

 

 

Come giudichi  i talent show? 

Non giudico i Talent Show, perché molti giovani hanno oggi la possibilità di farsi notare, ma io sono ancora per la sana e vecchia gavetta che ti insegna veramente il sacrificio e l’arte del saperti donare a chi ti ascolta con umiltà e dedizione.

 

Quanto è importante suonare e cantare dal vivo oggi, l’esperienza del tour?

Cantare dovrebbe sempre essere dal vivo, altrimenti cosa canto a fare? Se questa è la tua vocazione, essere sul palco dovrebbe rispecchiare quello che tu hai da dire. I live sono quella cosa che ti dà la carica di andare avanti, divertirsi sulla scena è importantissimo e quindi insieme ai tuoi musicisti l’apice è proprio quello, suonare e cantare per una passione comune, non importa quanti spettatori ci siano, l’importante è che quelli che ti stanno ascoltando, in quel momento,facciano parte della tua energia, uno scambio di emozioni che vanno e vengono in continuazione.

 

 

 

Come nasce il tuo ultimo lavoro?

 

 Il mio ultimo lavoro è un mix di distrazioni quotidiane, in cui ho trovato varie sfaccettature di vita, mie e di altre persone, sogni, delusioni ed emozioni di gente comune.

 

 

Come inizia una tua giornata tipo?

 

La sveglia suona a dipendenza dagli impegni, sono una gran dormigliona e devo sempre metterla per svegliarmi, altrimenti ciao. Comunque la punto sempre un’ora prima dell’appuntamento, i risvegli bruschi non fanno per me.Poi la prima cosa che bevo è una tisana calda, nel frattempo mi preparo il caffè che accompagno con un paio di fette di pane. Doccia, un po’ di trucco per il restauro..ah ah ah…vestiti ed esco di casa! Mi reco al Villaggio Della Musica, dove trascorro la mia giornata con i ragazzi che vengono per le lezioni e con la casa discografica con cui sto lavorando per le promozioni dell’album.Mi occupo con i miei collaboratori dell’organizzazione del concorso “Una voce per il Ticino” e delle mie pagine web.Mi alterno con interviste radiofoniche e giornalistiche e spesso devo partire per recarmi negli studi. Un giorno sì ed uno no mi alleno con la respirazione e i vocalizzi.Prove con la band per i live, la sera soprattutto..e quando finisco ad un orario decente mi piace andare a nuotare.Termino sempre la mia serata quando rientro a casa, verificando con la persona di riferimento il programma per l’indomani.

Ramona Cerutti – La strada dei ricordi

 

 

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