S.C.O.T.C.H. di Daniele Silvestri. “Quel flusso di chiaroscuri di cui è fatta la vita”

ROMA – S.C.O.T.C.H.  è il nuovo album di Daniele Silvestri, in uscita il 29 marzo su etichetta Sony Music. Il cantautore italiano spiega il suo nuovo lavoro durante la presentazione del nuovo disco:”E’ un album che parla della precarietà del mondo in cui viviamo, un mondo che rincorre l’emergenza piuttosto che anticiparla.”

Quindici brani prodotti e arrangiati dallo stesso Silvestri, registrati con la band con cui ha costruito tutta la sua storia musicale live: Piero Monterisi alla batteria, Maurizio Filardo alle chitarre, Gianluca Misiti alle tastiere, Gabriele Lazzarotti al basso e Ramon Josè Caraballo alla tromba e alle percussioni.

Spiega ancora Daniele Silvestri:
“E’ il disco della mia band, che rappresenta il mio patrimonio, interamente registrato in presa diretta.” “E’ ricco di collaborazioni, – precisa Silvestri –  sincere e fortunate, quella coln Andrea Camilleri, con Stefano Bollani, Niccolò Fabi ,Gino Paoli, e ancora con Peppe Servillo, Raiz, Diego Mancino, Pino Marino e i Solis String Quartet.”
“Sentivo l’esigenza – confida Silvestri –  di smontare la struttura canonica di un disco assieme alla tua band ripercorrendo  nuove emozioni e conseguentemente una nuova dinamica.”

“S.C.O.T.C.H. è l’acronimo di quella lunga striscia di carta adesiva che abitualmente usiamo per riparare alla meglio qualcosa che si rompe, ma che nonostante questo nasconde un mondo da esplorare.   La canzone  apparentemente banale  parla di un trasloco, di quando infili le mani negli scatoloni e ti ritrovi a fare i conti col passato. “
Nel disco c’è l’attualità e ci sono i sentimenti, ma c’è anche l’ironia, l’autoironia. “Credo  sia una grande cura, –  racconta sempre Silvestri –   coincide con la capacità di guardare le cose da lontano.”
“La preparazione del disco è stata infinitamente lunga: all’inizio ho lavorato in maniera incosciente, sentendolo più come uno spettacolo cinematografico che un disco, perchè oltre alle note degli strumenti ci sono eventi sonori, c’è un racconto fatto di diverse storie, un flusso continuo tra una canzone e l’altra.
Per questo motivo ho voluto che fosse non solo un cd ma anche un vinile, il mio primo vinile,  fatto di solchi veri, fisici. E’ un disco da ascoltare con calma, per comprenderne l’intento di concretezza, compattezza, possesso, fisicità.”
“Una delle cose a cui tengo di più in questo disco è la collaborazione con Niccolò Fabi. La canzone nata da questa collaborazione è piuttosto cinica, si tratta di un individuo che insegna ad un altro come vivere, ma in realtà è diventata una canzone sull’amicizia.”

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