Più soldi per il Jazz. Il ministro Franceschini annuncia un fondo di 500mila euro

MILANO – Finalmente una buona notizia. Una volta tanto segnaliamo una positiva iniziativa della politica. La “good-news” arriva da un ministero strategico come quello dei Beni Culturali che sarà sicuramente protagonista della ripresa economica del nostro Paese. Ecco in sintesi e in cifre la novità proposta del ministro Franceschini.

Ben 52 festival con 450 appuntamenti censiti in tutta Italia, con ville, castelli, teatri antichi e piazze che aprono le porte alla musica. Il jazz italiano si chiama a raccolta e comincia a fare rete per rendere evidenti i numeri di un fenomeno che non può più essere considerato di nicchia. E per la prima volta la politica tende la mano con il ministero della cultura che assicura il suo sostegno al settore e lancia un fondo straordinario 500 mila euro per il 2015 a valere sui fondi del lotto. “E’ una realtà su cui si deve investire e che in questi anni la politica ha colpevolmente ignorato”, assicura Franceschini. Ad apprezzare ed applaudire il ministro di beni culturali e turismo, davanti alla stampa riunita per dare pubblicità al ricco cartellone estivo, c’è un po’ tutto il mondo del jazz italiano con una larga rappresentanza di organizzatori musicali, esponenti del settore, musicisti della musica improvvisata. Paolo Fresu (uno dei più grandi esponenti del jazz contemporaneo europeo, ndr), per una volta senza la sua magica tromba, è seduto al tavolo con il ministro. Sorride, parla di “momento storico”, “con questo incontro – sottolinea gentile – entriamo ufficialmente nella storia e nella cultura italiana, una cosa che non era mai stata sancita”. Vuol dire che le cose stanno cambiando, aggiunge, che “il jazz italiano esiste ed è una delle realtà più interessanti anche se in questi anni non ha avuto un supporto adeguato da parte delle istituzioni”. Poi passa ai numeri: “Il jazz in Italia è una realtà ricca, ci sono 400 festival sparsi in tutto il paese, con una ricaduta turistica, economica, intellettuale enorme”. La collaborazione tra ministero e mondo del jazz è fresca di qualche mese, avviata, racconta Franceschini (che di jazz è un appassionato e rivela di aver anche tentato un approccio ‘drammatico’ con il sassofono) in aprile al Collegio Romano. Il primo risultato è una piccola, ma corposa brochure presentata oggi da Gianni Pini di I-jazz che raccoglie insieme una ampia selezione dei tantissimi festival più o meno conosciuti (l’indice ne elenca 54 ma il lavoro sottolinea Pini è in progress) organizzati dal nord al sud in tutte le regioni del belpaese.E ce n’è veramente per tutti, dall’Udin&Jazz dove il 14 giugno suona Pat Metheny al festival internazionale del jazz di La Spezia dove l’11 luglio sono sul palco Servillo/Girotto/Mangalavite. NOn manca l’estate fiesolana dove suona Paolo Fresu con il suo Quintet, piuttosto che il Grey Cat Jazz Festival a Grosseto dove si esibisce tra gli altri Rita Marcotulli e l’11 agosto arriva Dee Dee Bridgewater.  E il cartellone è ricchissimo anche al Sud.

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