Casa del jazz. “Zawinul Tribute”: concerto dinamico tra jazz, groove funk e ritmi latini

ROMA – Joe Zawinul era un musicista che non si fermava mai, abbatteva le barriere musicali, sperimentava di continuo. Un omaggio al grande tastierista austriaco non poteva dunque che essere un tributo creativo. Pippo Matino ha guidato il Zawinul Tribute, alla Casa del Jazz di Roma, prendendo spunto dall’insegnamento dell’indimenticato maestro.

Nel concerto, il bassista campano si è fatto accompagnare, oltre che dal suo “solito” quintetto, da musicisti che con Zawinul hanno suonato per davvero, nella sua esperienza con il Syndicate: il batterista francese (di origine congolese) Roger Biwandu e il percussionista brasiliano Jorge Junior Bezerra. Due musicisti di assoluta qualità che hanno consentito al gruppo di Matino di provare nuove soluzioni specie (ovviamente) nella componente ritmica.

In particolare Bezerra ha mostrato in più frangenti della serata di avere la stoffa del leader, dettando i tempi ai compagni e incitando ripetutamente il pubblico a diventare parte attiva dello show. Uno spettacolo che lui stesso alimenta continuamente con l’utilizzo di “chincaglierie percussive” appositamente costruite. Biwandu è partito più nascosto, ma la sua esibizione è stata un climax crescente, culminata con lo straripante assolo nel bis.

Ma la serata ha riservato un’altra guest star specialissima: Antonello Salis, con la sua inconfondibile fisarmonica. L’artista sardo ha impreziosito il concerto con la sua poetica, come al solito accompagnata dai vocalizzi che ne fanno quasi un cantore delle composizioni che suona. Il concerto ha ripercorso i momenti salienti della carriera di Zawinul: eseguite sia alcune delle pietre miliari dei Weather Report (Black Market e Night Passage) sia altri successi ottenuti successivamente dal tastierista con il Zawinul Syndicate (come Orient Express).

Bravo Matino sia come esecutore che come collante del gruppo, bene anche Claudio Romano (batteria), Giulio Martino (sax tenore e soprano) e Silvia Barba alla voce. Una menzione particolare va al giovane tastierista Peter De Girolamo, che raccoglieva la pesante eredità di dover suonare lo strumento di Zawinul e si è ben destreggiato, eseguendo anche una propria composizione in compagnia di Bezerra. Il concerto scorre in modo dinamico e vario, tra melodie jazz, groove funk e ritmi latini.

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