Venezia 71. Guerre, crisi economica, trattativa stato-mafia

ROMA – Al St Regis, uno tra i più lussuosi alberghi romani, è stata presentata la 71ma mostra cinematografica di Venezia. Si respira un’aria palpabile di sforzo, encomiabile, nella preparazione.  Ci sono stati di sicuro momenti peggiori per la manifestazione, perché 71 anni sono tanti,  ma va riconosciuto che, pur nell’opulenta società del benessere, questi non sono gli anni migliori. 

Paola Baratta, il Presidente della Biennale, chiarisce la strategia adottata per qualificare l’evento: la storia della moltitudine di opere la cui memoria vive negli spazi del Lido; l’autonomia e il coraggio delle scelte; le innovazioni. Strutture di qualità e dotazioni tecnologiche. La cura e l’attenzione alla stampa (nessuno può negare, se non i soliti viziati,  che i giornalisti siano persino coccolati). L’ospitalità per le delegazioni. I risultati confortanti del mercato interno del cinema. Il concorso Orizzonti, con le nuove proposte, accanto a quello principale. La creazione di Biennale College con funzioni formative e di talent-scout dei nuovi cineasti. Il restauro di film , che in “Venezia Classici” quest’anno sono 21.

Il direttore Alberto Barbera ricorda che, oggi che il denaro circola sempre meno, le possibilità di successo economico condizionano tutte le scelte cinematografiche e che i festival rimangono uno dei pochi luoghi in cui la logica del profitto non costituisce l’elemento dominante. “I festival”  – spiega Barbera – “non sono solo una fotografia del presente, ma la capacità di vedere le cose in altro modo, di intuire percorsi prossimi a venire”.  Cinquanta film o giù di lì, dovranno confermare che la mostra è un’esperienza utile e necessaria.

Manuel De Oliveira, il regista che oggi ha 105 anni, sarà al Lido con un suo nuovo film. Cinque anni fa, a cent’anni Oliveira fu a Venezia insieme alla moglie per presentarne un altro, commovente e straordinario. Giuliano Montaldo sarà Presidente della giuria degli studenti di cinema per Venezia classici. L’istituto Luce nella settimana della critica mostrerà 9×10 Novanta, nove filmati di dieci minuti con il meglio dei suoi archivi storici. Ci saranno le opere prime nel concorso per il Leone del Futuro Luigi De Laurentis. Si assegneranno i Leoni d’oro alla carriera alla montatrice Thelma Schoonmaker e al regista e documentarista Frederick Wiseman. Madrina della mostra sarà l’attrice Luis Ranieri, presidente della giuria internazionale il celebre musicista francese Alexander Desplat.

Una giornalista chiede di sintetizzare il filo conduttore della panoramica veneziana, Alberto Barbera risponde che si parla molto di guerra, oltre che della crisi economica, che c’è un film sulla trattativa stato-mafia, dove un gruppo di attori mette in scena, attraverso le carte processuali, gli episodi più rilevanti della nota vicenda. Si tratta del film di Sabina Guzzanti, sul quale Barbera non rilascia anticipazioni. Le star ovviamente non mancano, ma nessuna è di grandissimo richiamo popolare.  

Ecco nel dettaglio tutti i film

Venezia71 – Concorso

Fatih AKIN – The Cut
Roy ANDERSSON – En duva satt på en gren och funderade på tillvaron (A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence)
Ramin BAHRANI – 99 Homes
Rakhshan BANI E’TEMAD – Ghesseha (Tales)
Xavier BEAUVOIS – La rançon de la gloire
Saverio COSTANZO – Hungry Hearts
Alix DELAPORTE – Le dernier coup de marteau
Abel FERRARA – Pasolini
David Gordon GREEN – Manglehorn
Alejandro González IÑÁRRITU – Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Film d’apertura
Benoît JACQUOT – 3 coeurs
Andrei KONCHALOVSKY – Belye nochi pochtalona Alekseya Tryapitsyna (The Postman’s White Nights)
Mario MARTONE – Il giovane favoloso
Kaan MÜJDECI – Sivas
Francesco MUNZI – Anime nere
Andrew NICCOL – Good Kill
David OELHOFFEN – Loin des hommes
Joshua OPPENHEIMER – The Look of Silence
Shinya TSUKAMOTO – Nobi (Fires on the Plain)
WANG Xiaoshuai – Chuangru zhe (Red Amnesia)

Venezia71 – Fuori concorso

Guillermo ARRIAGA, Emir KUSTURICA, Amos GITAI, Mira NAIR, Warwick THORNTON, Hector BABENCO, Bahman GHOBADI, Hideo NAKATA, Aléx de la IGLESIA – Words with Gods
Peter BOGDANOVICH – She’s Funny That Way
Peter Ho-sun CHAN – Qin’ai de (Dearest)
Lisa CHOLODENKO – Olive Kitteridge
Joe DANTE – Burying the Ex
Edoardo DE ANGELIS – Perez.
Davide FERRARIO – La zuppa del demonio
James FRANCO – The Sound and the Fury
Amos GITAI – Tsili
Sabina GUZZANTI – La trattativa
Ann HUI – Huangjin shidai (The Golden Era) – Film di chiusura
Kwontaek IM – Hwajang (Make-up)
Barry LEVINSON – The Humbling
Manoel de OLIVEIRA – O velho do restelo (The Old Man of Belem)
Gabriele SALVATORES – Italy in a Day – Un giorno da italiani
Ulrich SEIDL – Im Keller (In the Basement)
Anthony STACCHI e Annable GRAHAM – The Boxtrolls
Lars VON TRIER – Nymphomaniac Volume II (long version) Director’s Cut

Orizzonti – Concorso

Naji ABU NOWAR – Theeb
Salome ALEXI – Kreditis limiti (Line of Credit)
Michele ALHAIQUE – Senza nessuna pietà
Michael ALMEREYDA – Cymbeline
Benoît DELÉPINE e Gustave KERVERN – Near Death Experience
Renato DE MARIA – La vita oscena
Quentin DUPIEUX – Réalité
Veronika FRANZ e Severin FIALA – Ich Seh / Ich Seh (I Spy / I Spy)
HONG Sangsoo – Jayueui onduk (Hill of Freedom)
Duane HOPKINS – Bypass
Mohsen MAKHMALBAF – The President
Ami Canaan MANN – Your Right Mind
Franco MARESCO – Belluscone, una storia siciliana
Elchin MUSAOGLU – Nabat
Josh SAFDIE e Ben SAFDIE – Heaven Knows What
Ognjen SVILICIC – Takva Su Pravila (These Are the Rules)
Chaitanya TAMHANE – Court

Orizzonti – Fuori concorso

Antonio AUGUGLIARO, Gabriele DEL GRANDE, Khaled SOLIMAN AL NASSIRY – Io sto con la sposa

Orizzonti – Cortometraggi

Ali ASGARI – La bambina (Bache)
Andrea BALDINI – Ferdinand Knapp
Tao CHEN – Da shu (Great Heat)
Guillame GOUIX – Mademoiselle
Pedro HARRES – Castillo y el Armado
Idan HUBEL – Pat – lehem (Daily Bread)
Avelina PRAT e Diego OPAZO – 3/105
Sidi SALEH – Maryam
Adrian SITARU – Arta (Art)
Brendan SWEENY – Era Apocrypha
Carl-Johan WESTREGÅRD – Cams
Rami YASIN – Fi Al Waqt Al Dae’a (In Overtime)

Orizzonti – Cortometraggi Fuori concorso

Ramin BAHRANI – Lift You Up
Simone MASSI – L’attesa del maggio

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