Oro, incenso e….. Zucchero!

Il 1989 è l’anno del trionfo di critica e pubblico per il bluesman emiliano

“La musica è come il sesso: bisogna sperimentare sempre nuove posizioni” (Adelmo Fornaciari)

“Questo ragazzo è così talentuoso… Una voce incredibile…  Sicuramente uno dei migliori artisti blues con cui abbia mai lavorato” (Ray Charles)

Un uomo in blues

Adelmo Fornaciari, in arte “Zucchero” è uno dei musicisti italiani più famosi e apprezzati nel mondo. Ha venduto oltre 50 milioni di copie e può vantare numerose collaborazioni con le più importanti rockstar internazionali. Nei suoi dischi hanno suonato artisti come Eric Clapton, Sting, Ray Charles, Bono, Miles Davis, Mark Knopfler, Peter Gabriel, John Lee Hooker e tanti altri. Solo Pino Daniele può reggere il confronto per le collaborazioni internazionali di prestigio.

Eppure la scalata al successo per Zucchero è stata tutt’altro che facile. Ottenere un contratto discografico e avere la possibilità di poter incidere la propria musica è stata una lunga corsa con molti ostacoli. Tra il 1971 e il 1978 il giovane Fornaciari suona dei gruppi della sua regione. Nel 1980 debutta a Castrocaro, poi collabora con Fred Bongusto. Nel 1982 è volta a San Remo giovani con il singolo “Una notte che vola via”. Il successo e un contratto non arriva. Deluso e affranto si trasferisce in California nel 1984: ha deciso che la sua musica è il blues. Studia i grandi interpreti americani della musica nera e del soul. Nel 1986 Torna in Italia e pubblica il singolo “Rispetto”, primo brano in cui emerge il suo forte stile Rhythm and blues. Le cose cominciano finalmente a girare per il verso giusto. L’anno seguente pubblica l’album “Blue’s” che ha un immediato e insperato successo. Risulterà essere il disco più venduto in Italia del 1987 con oltre un milione e 300mila copie. Nel mondo venderà altre sette milioni di dischi. Corrado Rustici  è il musicista “chiave” per la realizzazione del suono originale degli album di Zucchero. Si tratta di uno dei migliori chitarristi e arrangiatori italiani in circolazione. Nell’album suonato David Sancius, Wayne Jackson e Clarence Clemon, ovvero la E-Street Band di Bruce Springsteen. Con questo album hanno inizio i trionfi ampiamente meritati per uno degli artisti più originali emersi in Italia negli anni ’80.

La Zucchero mania di “Oro, incenso e birra”

Per l’album successivo, Zucchero vuole fare ancora meglio. Chiama il grande Ennio Morricone, Eric Clapton e il maestro dell’organo Hammond, il jazzista Jimmy Smith. Inoltre per il brano “Diamante” il testo è scritto da Francesco De Gregori.  Ancora una volta il disco ha un suono davvero straordinario grazie al lavoro di Corrado Rustici che si spende anche in alcuni spettacolari soli di chitarra elettrica. Il disco, dal punto di vista compositivo, è un ulteriore passo avanti rispetto all’apprezzatissimo “Bue’s”. Ci sono quasi tutti classici del repertorio di Zucchero, da “Madre dolcissima”, “Libera l’amore”, “Diamante” e “Iruben me”. Zucchero risulta essere l’artista italiano più stimato all’estero. La sua musica ha raggiunto l’apogeo stilistico e dal vivo omaggia continuamente il suo maestro Joe Cocker nel modo di stare sul palco. Le vendite furono superiore al predecente, arrivando a circa due milioni di copie solo per il mercato italiano. Ormai tutto funziona perfettamente nell’oliata macchina musicale di Zucchero Fornaciari.

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