Yessongs, l’era d’oro del progressive

Nel 1973 esce il triplo dal vivo della celebre rock band inglese degli Yes

 

Anni ’70, arriva il progressive rock

Nella prima metà degli anni ’70 il ‘progressive rock’ inglese conobbe un momento di grande popolarità. Gruppi come King Crimson, Emerson, Lake & Palmer, Genesis, Pink Floyd, Gentle Giant, Van Der Graaf Generator, Traffic e Jethro Tull pubblicarono una serie di album che cambiarono profondamente il linguaggio del rock’n’roll. Per definire questo genere musicale alcuni critici specializzati coniarono la formula ‘progressive rock’, ovvero il tentativo di fondere elementi del rock con la musica classica. Inoltre questi gruppi si sforzarono di andare oltre il canone tradizionale della canzone di tre-quattro minuti, componendo vere e proprie suite di oltre venti minuti. Le tastiere divennero un elemento fondamentale in questo nuovo linguaggio del rock: oltre all’organo furono impiegati nuovi strumenti elettronici come i sintetizzatori, il Mellotron, oppure altri tipi di tastiere per riprodurre gli archi come l’Arp String Ensemble Solina o l’Orchestron. Nel contesto del progressive rock inglese gli Yes occuparono un posto di grande rilievo. Il gruppo si era formato nel 1968 grazie al cantante Jon Anderson, il bassista Chris Squire e il batterista Bill Bruford.  Fu con il terzo disco, “The Yes Album”, del 1971 che il gruppo raggiunse il grande successo di pubblico e la maturità compositiva, grazie anche alla presenza del giovane talento delle sei corde Steve Howe. Con l’ingresso del virtuoso delle tastiere, Rick Wakeman, nel 1971 gli Yes registrarono il loro primo capolavoro “Fragile”. Il gruppo scalò tutte le classifiche internazionali e divenne una delle band più richieste in Europa e negli Stati Uniti. L’apice creativo della band è probabilmente “Close to the edge” del 1972. Per promuovere questo disco, gli Yes intrapresero un lungo tour mondiale che fu un vero e proprio trionfo. Dal vivo la band offriva il massimo delle sue potenzialità musicali grazie alle doti tecniche straordinarie del chitarrista Steve Howe, ai virtuosismi delle numerose tastiere elettroniche di Rick Wakeman, al drumming raffinato di Bill Bruford, al potente basso di Chris Squire e alla cristallina voce di Jon Anderson. Alla fine del tour di “Close to the edge”, iniziato il 30 luglio del 1972 e terminato il 22 aprile del 1973, gli Yes selezionarono i migliori concerti per la pubblicazione del primo live della loro carriera. L’unico ‘intoppo’ fu l’improvviso abbandono di Bill Bruford che lasciò il gruppo prima dell’inizio del tour mondiale di “Close to the edge”. Il gruppo scelse in fretta Alan White, che aveva suonato della band di John Lennon.

Yessongs, l’apice degli Yes

“Yessongs” fu il primo album triplo della storia del rock (anticipò di un anno quello degli Emerson, Lake & Palmer). La splendida copertina fu concepita e disegnata dal grande Roger Dean ed è una delle migliori della carriera del disegnatore inglese. Inoltre, all’interno della copertina, è presente un elegante inserto fotografico dei concerti della band in cui si può ammirare il suggestivo light show degli Yes. Nel triplo disco sono presenti tutti i brani di “Close to the edge”, estratti da “Fragile” e da “The Yes Album”. Ci sono anche gli assolo di alcuni componenti: “Mood for a day”, con Steve Howe alla chitarra acustica, il solo di Rick Wakeman alle tastiere, il basso di Chris Squire in “The Fish” e la batteria di Bill Bruford nella sezione centrale di “Perpetual change” (è l’unico momento dell’album dove è presente al posto del nuovo entrato Alan White). Gli Yes, grazie alle loro notevoli qualità strumentali, avevano la capacità di ri-proporre dal vivo le composizioni esattamente come nelle versioni originali, dimostrando grande padronanza strumentale e competenza negli arrangiamenti. A volte, come nel caso di “Your is no disgrace”, l’apertura del lungo brano fu cambiata radicalmente con una brillante introduzione di pianoforte di Wakeman in evidenza. L’ambizione degli Yes non si fermava soltanto al formato del disco triplo: tutti i concerti erano aperti con un estratto della suite “Uccelli di fuoco” di Igor Stravinskij, che dava un tono grandioso e sinfonico alle esibizioni della band. “Yessongs”, pubblicato il 4 maggio del 1973, nonostante il prezzo elevato per via della presenza di tre dischi in vinile, fu un successo di vendite immediato in Europa e negli Stati Uniti. L’album ha ottenuto due dischi d’oro (Inghilterra e Canada) e uno di platino negli Usa.

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