Police, arriva il documentario di Andy Summers. VIDEO

ROMA  – Nel marasma delle band che hanno affollato le classifiche pop-rock degli anni Settanta e Ottanta, i Police sono senza dubbio fra quelle di cui si sente di più la mancanza.

Il documentario “Can’t Stand Losing You: Surviving the Police” del chitarrista Andy Summers , ispirato al suo libro “One Train Later”, ne ripercorre la storia. Summers integrò il gruppo nel 1977 durante uno dei periodi più tumultuosi della storia della musica. Dice: “Siamo partiti come una sedicente punk band, e a spingere in questo senso fu Stewart all’inizio, perché fondamentalmente a Londra in quel periodo era il trionfo del punk. E se non eri punk eri out. Dovevi essere punk. In molti hanno cambiato genere in quel periodo. Eravamo decisamente una finta punk band”. Summers mette in scena la sua vita di musicista, da ben prima del suo incontro con Sting e Stewart Copeland fino al Reunion Tour del 2007-2008 passando per lo scioglimento. Uno scioglimento che il chitarrista settantaduenne attribuisce all’egocentrismo di ciascuno dei tre membri del gruppo, alimentato dalla raggiunta e crescente popolarità: “Sì, probabilmente arrivati al terzo album stavamo cominciando a sentirci delle pop star, e il nostro ego si stava gonfiando. Avevamo tutta quest’attenzione da parte della stampa. Probabilmente si sentiva in studio. Ma eravamo al tempo stesso tre individui e i Police, la band, e c’era una sorta di mente di gruppo che funzionava. Eravamo molto protettivi l’uno dell’altro e siamo sempre rimasti uniti”. Uniti finché le tensioni personali non hanno mandato in frantumi il gruppo. Tensioni che però nel film non appaiono così evidenti. E Summers nelle interviste preferisce parlare in particolare di Sting con affetto, come di un fratello, senza risentimenti. “Can’t Stand Losing You: Surviving the Police” è attualmente nei cinema negli Stati Uniti e disponibile su DVD. 

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