Laurea honoris causa a Dacia Maraini

Alla presenza dell’ambasciatore degli Stati Uniti John R. Phillips  in occasione della più numerosa sessione di laureadella storia dell’ateneo con sede a Trastevere: 148 studenti di 27 nazioni

ROMA – La John Cabot University, tra le maggiori università americane in Europa, conferirà la laurea in Lettere honoris causa a Dacia Maraini, in qualità di “figura iconica della vita culturale italiana, nonché instancabile attivista sociale”. L’ambasciatore degli Stati Uniti, John R. Phillips, interverrà all’evento come relatore d’eccezione e riceverà una medaglia per il suo impegno istituzionale.

L’occasione sarà la cerimonia di conferimento di laurea a 148 studenti di 27 nazionalità diverse, che si terrà presso Villa Aurelia, sul Gianicolo, lunedì 18 maggio, con inizio alle ore 17.30. 

«Celebriamo la più numerosa sessione di laurea della nostra storia, con la presenza di una straordinaria donna italiana, una grandissima scrittrice che riveste un importante ruolo internazionale. La storia personale di Dacia Maraini, la sua carriera, il suo impegno sociale e la sua attività professionale incessante rappresentano un esempio e un arricchimento per i nostri studenti e per noi tutti», ha dichiarato Franco Pavoncello, presidente della John Cabot University, primo italiano a rivestire questo incarico. 

«È un grande onore per noi avere come “Commencement Speaker” l’Ambasciatore Phillips, che si è distinto per il suo impegno nella tutela ambientale, i diritti civili e la responsabilità delle imprese. La sua azione diplomatica ha contribuito a favorire i rapporti di profonda collaborazione tra gli Stati Uniti e l’Italia», ha spiegato il presidente Pavoncello.

La cerimonia è organizzata in maniera ecosostenibile in tutti i suoi aspetti. Gli abiti dei neolaureati, ad esempio, sono realizzati con bottiglie riciclate di plastica: addirittura 23 per ogni vestito. 

La John Cabot University è frequentata da circa 1300 studenti provenienti da 68 diverse nazioni. Quasi la metà è composta da statunitensi, gli italiani sono secondi in ordine numerico.

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