Venezia 72. Carrellata di premi collaterali, in attesa del Leone

Premi collaterali Signis, Interfilm, Fedic, Civitas vitae, lanterna Magica, Cgs, Taddei, Vvfilm e Gianni Astrei

LIDO DI VENEZIA – La Giuria SIGNIS composta da Freddy Sartor (Presidente, Belgio), Sergio Perugini (Segretario, Italia), Rose Pacatte (USA), María José Martínez (Equador), Jorge Yglesias (Cuba) e Massimo Giraldi (Italia) ha deciso di assegnare il Premio SIGNIS a “Behemoth (Beixi moshuo)” (Cina) di Zhao Liang con la seguente motivazione:

«Per la sua capacità di illuminare in maniera poetica le conseguenze dell’industrializzazione forzata che danneggiano in maniera irreparabile la vita umana, soprattutto i poveri. Il regista con coraggioso e lucido sguardo mette in evidenza la condizione disagiata dei lavoratori migranti, dell’ambiente e della società tutta. Il film è una rappresentazione visiva dell’Enciclica di Papa Francesco sull’ambiente e il creato, così come delle responsabilità dei governi e dei singoli individui nel rispetto della Terra. Se un film può essere definito una preghiera, allora Behemoth sgorga dalla profondità dell’anima di un artista che parla delle sofferenze di coloro che sono senza nome».

La giuria SIGNIS ha inoltre deciso di assegnare la Menzione speciale a “L’attesa (The Wait)” (Italia) di Piero Messina con la seguente motivazione:

«È ammirevole per un regista esordiente mostrare una così forte personalità artistica nella sua opera prima. L’attesa traduce profonde esperienze umane in chiari linguaggi iconici e spirituali, dando sostanza all’invisibilità della persona amata, trasformando dolore e solitudine in speranza».

PREMIO INTERFILM 2015

Wednesday, May 9 di Vahid Jalilvand

Considering three films for INTERFILM Award (The Mountain, Heart of a Dog, Wednesday, May 9) the Jury decided to give the INTERFILM award for promoting interreligious dialog to the film Wednesday, May 9 of Vahid Jalilvand.

The film tells the story of Jalal, who wants to overcome his own pain by donating money to a needy person. In a dramaturgic convincing manner the film interweaves the fate of three people. The dense pictures show the conflicts and the suffering of the characters who try to overcome their sorrow by charity. With its pleading for compassion, charity and altruism in front of the background of an islamic culture it shows the universality of human values and encourages interreligous dialogs to start with ethical questions, not with dogmatics. The Jury notes the complex talent of Jahid Jalilvand, the good screenwriting and the impressive acting.

The INTERFILM Jury, Dr. Joerg Herrmann, Brigitte Affolter, Thanat Pagliani

PREMIO FEDIC

Non essere cattivo di Claudio Caligari

 

MENZIONE FEDIC

L’attesa di Piero Messina

 

La Giuria del premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) presieduta da Roberto Barzanti e composta da Marco Asunis, Ugo Baistrocchi, Lorenzo Bianchi Ballano, Carlotta Bruschi, Mario Di Francesco, Giuliano Gallini, Ferruccio Gard, Carlo Gentile, Fausto Ghiretti, Stefania Ippoliti, Franco Mariotti, Paolo Micalizzi, Italo Moscati e Giancarlo Zappoli ha attribuito il premio FEDIC destinato ” All’ opera che meglio rifletta l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore”  al film

Non essere cattivo di Claudio Caligari

“perchè  descrive con crudo realismo ma con affettuosa e partecipe umanità un microcosmo di emarginati di cui rappresenta, con una forza creativa ormai rara per il cinema italiano, desideri di una vita e di un futuro diversi”

La Giuria assegna inoltre una Menzione Fedic  – Il Giornale del Cibo destinata “all’opera che propone la scena più significativa legata al cibo e all’alimentazione” al film

L’attesa di Piero Messina

“perché le sequenze in cui il cibo diventa protagonista hanno un forte valore simbolico che rimanda al tema della nascita, dell’identità e della rigenerazione”

 

 

PREMIO “CIVITAS VITAE”

a Alberto Caviglia per Pecore in erba


Il Premio “Civitas Vitae – Rendere la longevità risorsa di coesione sociale”, giunto alla sua quarta edizione alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, va a Alberto Caviglia, regista di Pecore in erba, in cartellone a Orizzonti.


Promosso dalla Fondazione OIC Onlus insieme a Banca Prossima, il premio collaterale della 72. Mostra di Venezia viene assegnato a un regista o interprete capace di veicolare un’immagine al di fuori degli schemi della longevità.


La Giuria del “Civitas Vitae” 2015 composta dalla scrittrice Antonia Arslan (presidente); dal sociologo e presidente del Censis Giuseppe De Rita; dall’ex direttore generale di RAI e Sole24Ore Gianni Locatelli; dall’amministratore delegato di Banca Prossima Marco Morganti; dall’attore Alberto Terrani; dal musicista e direttore dei Solisti Veneti Claudio Scimone; dal critico cinematografico Federico Pontiggia, con il supporto dei precedenti vincitori Costanza Quatriglio e Ivan Gergolet, assegna il Premio Civitas Vitae 2015 a Alberto Caviglia per Pecore in erba, con la seguente motivazione: 

“Regista e sceneggiatore classe 1984, Alberto Caviglia eleva a potenza, quella del paradosso umanista, un genere insolito per il cinema italiano, il mockumentary, ovvero il falso documentario. All’esordio nel lungometraggio, prende l’antisemitismo, uno dei fenomeni più radicati del mondo occidentale e non solo, e ne fa l’oggetto di una satira scanzonata, ilare e ironica. Chiedendosi se esista ‘ai giorni nostri una nuova chiave per parlare di antisemitismo in modo da coinvolgere e sensibilizzare su un tema così controverso”, Caviglia ribadisce l’importanza del cinema, arte ultracentenaria, quale fattore di coesione sociale e, insieme, invita a oltrepassare le convenzioni e gli stereotipi: e se gli ebrei, come gli anziani, fossero una risorsa e non il ‘solito problema’?”. 

Prendendo il nome dalla principale realtà operativa della Fondazione OIC Onlus – innovativo social-lab intergenerazionale a Padova, il Premio “Civitas Vitae” nasce nella convinzione che la cultura  – ed il cinema in particolare – sia un eccellente strumento per aiutare l’evoluzione sociale e per meglio comprendere le sfide socio-demografiche dei prossimi anni, quando il progressivo allungamento della vita e la denatalità trasformeranno l’Europa in una società di “patriarchi di massa”.


La Fondazione OIC Onlus da oltre 50 anni si occupa di dare assistenza alle persone anziane ed a chi si trova in situazione di fragilità. La Fondazione è presente in Veneto con 10 residenze nelle quali operano oltre 1.500 dipendenti di 28 nazionalità diverse.

 

 

PREMIO CGS LANTERNA MAGICA 2015

al film Blanka di Kohki Hasei

La Giuria C.G.S. – Cinecircoli Giovanili Socioculturali, assegna il Premio “Lanterna Magica” all’opera più vicina per tematiche e linguaggi al mondo giovanile contemporaneo, alla pellicola: Blanka di Kohki Haseicon la seguente motivazione: per la narrazione di un percorso di ricerca della “casa” e della “famiglia” da parte della giovanissima protagonista in un contesto di abbandono e di mercificazione dei rapporti umani, dove tuttavia lo sguardo pragmatico e aperto alla speranza dei ragazzi riesce a trovare spazi di impensata solidarietà.

Muovendosi con la macchina da presa costantemente posta al livello del punto di vista dei protagonisti, il regista esplora le strade di Manila, seguendo i bambini e gli adolescenti orfani che le abitano: ne risulta una visione asciutta della quotidianità, sempre volta alla risoluzione dei drammatici problemi, scevra dalle scontate stereotipie  cariche di  vittimismo.

Il regista si serve di un linguaggio apparentemente semplice ed immediato che rivela, in realtà, un’ efficacia significativa, in particolare nelle panoramiche  sulla baraccopoli, che partendo da lontano approdano fino ai vicoli e ai marciapiedi dove, su vecchi cartoni, vivono e dormono i ragazzi di strada; i colori caldi e la luminosità avvolgente accompagnano una narrazione dai toni agrodolci, ma sempre fresca e spontanea, senza cadute nell’ingenuità.

 

 

IL PREMIO TADDEI 2015

al film Marguerite di Xavier Giannoli

È stato assegnato al film Marguerite del regista Xavier Giannoli, nell’ambito della 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il Premio Padre Nazareno Taddei, dedicato alla pellicola tra quelle in concorso capace di «esprimere autentici valori umani con il miglior linguaggio cinematografico». La giuria, presieduta da Anselma Dell’Olio di «Cinematografo RaiUno», ha rilevato nella pellicola del quarantatreenne regista francese come «i valori umani presenti in modo innato anche nelle persone all’apparenza più ingenue, ma proprio per questo più autentiche, possano provocare negli altri cambiamenti positivi». Il Premio Padre Nazareno Taddei, giunto alla nona edizione, è stato istituito in memoria del gesuita studioso di cinema e fondatore del Centro internazionale dello Spettacolo e della Comunicazione sociale e della rivista di educazione audiovisiva Edav.

 

 

PREMIO GIURIA DEI GIOVANI DEL VVFILMF

Remember di Atom Egoyam

 

MENZIONE SPECIALE

11 minut (11 Minutes) di Jerzy Skolimowski

La Giuria composta da 45 ragazzi scelti dal Direttore del vvfilmf (Vittorio Veneto Film Festival) Elisa Marchesini, anche quest’anno hanno decretato il miglior film tra i 10 titoli proposti dal Direttore Artistico il dott. Alberto Barbera:

Remember di Atom Egoyan: “Il film dimostra agli occhi di ogni spettatore, bambino o adulto, quanto un trauma possa segnare e spingere a compiere cattive azioni.  Abbiamo di fronte un personaggio anziano, stremato e stanco reduce da Auschwitz. La forza di Zev si fa strada durante tutta la pellicola, anche una volta arrivati alla fatidica scoperta.  La colonna sonora eccellente, accompagna il protagonista, spinto dalla vendetta, nel suo lungo viaggio.  La tensione è palpabile grazie ad un ottimo lavoro di regia e direzione della fotografia.  Il film dimostra e vuole ricordare anche alle nuove generazioni, l’assassinio di milioni di persone e i traumi che ne sono derivati.  La sceneggiatura è incalzante, il ritmo è incalzante e il forte carattere di Zev emerge prepotentemente nella narrazione.”

MENZIONE SPECIALE

11 minut (11 Minutes) di Jerzy Skolimowski: “Il film si apre con vite comuni e normali che, con il proseguire dei minuti si intrecciano tra loro in un crescendo di eventi.  Il reparto sonoro è la colonna portante della pellicola.  È innovativo, sperimentale ed esplosivo.  La tensione delle scene cresce con la musica e mantiene il ritmo incalzante promesso sin dall’inizio. Lo spettatore si immerge in queste vite senza perdersi, grazie anche ad un riuscitissimo montaggio, che non distrae.  Jerzy Skolimowski con 11 MINUT vuole mostrarci quanto un singolo pixel morto possa essere indifferente in questo grande schermo che è il mondo.”

 

 

IL PREMIO ‘GIANNI ASTREI’ 2015

A non essere cattivo di Claudio Caligari

Al film  Non essere cattivo, presentato al Lido fuori concorso e ultima opera del compianto Claudio Caligari, è stato assegnato il premio Gianni Astreidell’Associazione Fiuggi Family Festival. Il riconoscimento è intitolato a Gianni Astrei, medico pediatra fondatore del Festival cinematografico di Fiuggi oggi presieduto dal figlio Angelo e la moglie Antonella Bevere.

La scelta della giuria dell’edizione 2015 del Premio, presieduta da Angelo Astrei e composta da Antonio Urrata, direttore generale Fondazione Ente dello Spettacolo; Emanuela Genovese, giornalista e critico cinematografico; Antonella Bevere, direttore artistico Fiuggi Film Festival; Luigi Granato, tutor giuria Giovani Fiuggi Film Festival; è andata al film di Caligari: “Un film vero e duro che racconta la periferia con uno sguardo pieno di rispetto senza compiacersi del male e senza abusare della tenerezza che una giovane vita, morente o nascente, può generare”. 

L’attribuzione dei Premi Collaterali della 72. Mostra avverrà  il 12 settembre alle ore 11,00 presso lo spazio FEdS Hotel Excelsior. Il riconoscimento verrà poi consegnato  ufficialmente nel corso della nona edizione del Fiuggi Film Festival in programma a luglio 2016


Il Fiuggi Film Festival, nel suo incessante lavoro con i giovani, intende valorizzare l’esperienza cinematografica quale possibilità di arricchimento e di ri-elaborazione della visione del mondo, sia per il singolo che per la società – spiega il direttore organizzativo Angelo Astrei – Lo schermo infatti, attraverso la possibilità di integrare strumenti, modalità ed espressioni innovative, allontana il rischio di arenarsi su una concezione unilaterale della vita, di attingere solo alla propria particolare esperienza considerandola universale, di chiudersi alla possibilità di conoscenza e quindi di dialogo.”

Ufficio Stampa

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