“Viaggio letterario a Roma”, Christina Höfferer guida ai segreti della “grande bellezza”

Dalla dolce vita alla grande bellezza, il libro di Christina Höfferer celebra la storia, i miti e i costumi della Città eterna più segreta…

ROMA – Sarebbe bello far leggere questo libro a Goethe, Stendhal, Lord Byron ed Hemingway per capire come sono cambiati gli usi e i costumi, ma soprattutto le impressioni degli stranieri di passaggio nella città eterna nel corso dei secoli. Eppure, Christina Höfferer, proprio di passaggio non è se, corrispondente per la radiotelevisione austriaca, ha centrato il bersaglio di quelli che, nella Capitale d’Italia del XXI secolo, sono i must – tra tradizione e trend – che la caratterizzano. “Viaggio letterario a Roma” – questo il titolo della sua opera pubblicata per la prima volta in lingua originale in Austria e ora in Italia per Albeggi edizioni – è più che un prontuario formale su cosa visitare una volta approdati nella metropoli; è, anzi, un consiglio di una guida amica che ti segue nel tuo soggiorno temporaneo, facendoti provare un’esperienza (reale o anche solo virtuale per chi, romani compresi, si limita a leggerla) che lei stessa ha, casualmente o con cognizione di causa, vissuto nel corso della sua permanenza. 

Più ancora che racconti, sono viaggi della mente che vede oltre le classiche mete turistiche e ascolta testimoni di vita vissuta in territori non inflazionati. Scrittura semplicissima, bon ton e arguzia, nonché piacevole conversazione con personaggi che arricchiscono di aneddoti, cenni storici e particolari un immaginario collettivo non ancora definito per la grande massa. E’ così che dal gestore dello storico caffè Sant’Eustachio apprendiamo i segreti di derivazione latino-americana carpiti da Eric Favre allo stesso bancone della bottega per la creazione del suo Nespresso; da Michela Pasquali, esperta di architettura paesaggistica, veniamo a sapere del concept “Frutta urbana”, nome dell’associazione che nei luoghi più suggestivi di Roma promuove – attraverso esposizioni, escursioni e progetti specifici, la biodiversità presente in città relativa agli alberi da frutto. Chiacchierando con i gestori del Chioschietto di Ponte Milvio e con alcuni frequentatori del noto locale amato dai giovanissimi, l’autrice si posiziona in varie ore del giorno ad interrogare gli altri sul senso dell’aperitivo romano, dei lucchetti di Moccia, della storia attinente a questo pezzo di Roma Nord bagnato dal biondo Tevere. 

Ma c’è anche molta internazionalità in questo prezioso opuscolo: quanti di noi cittadini conoscono i trascorsi romani della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann o le iniziative a favore di John Keats organizzate dalla Memorial Association nella sua casa di piazza di Spagna? Nel monastero dietro Santa Cecilia si coltivano dei limoni meravigliosi; i documenti dell’Archivio Segreto del Vaticano sono altra cosa da quanto appare nei romanzi di Dan Brown; Pier Paolo Pasolini morì non per questioni di sesso ma di recupero crediti; i campi Rom estradati a Salone non hanno neanche diritto ad una fermata ferroviaria; e ancora le mission di Eataly e del Maxxi, le curiosità degli itinerari proposti in vespa da Bici & Baci, la storia degli incroci religiosi e artistici fra Italia e Spagna; il quartiere Coppedé e il “made in Italy” cinematografico a Cinecittà … 

Tutto questo condisce il delizioso e scorrevolissimo libri di Christina Höfferer che si legge tutto d’un fiato per gustare “la grande Bellezza” (sì, c’è anche la terrazza sul Colosseo dell’omonimo e celebrato film di Sorrentino!) di una città che ha sempre qualcosa da far scoprire ai turisti di passaggio, agli appassionati di cultura, ma anche ai suoi abitanti che spesso la trascurano …

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