Santa Cecilia. Con Stefano Bollani al via il Luglio Suona Bene

Primo appuntamento giovedì 14 con il celebre pianista.Sabato 16, la prima mondiale di Carme, nuova composizionedi Nicola Piovani con la voce recitante registrata di Elio Germano

ROMA – Virtuoso, onnivoro di musica, pianista di solida formazione classica e di “adozione” jazzistica: è Stefano Bollani, che giovedì 14 luglio sarà il protagonista del primo concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nell’ambito diLUGLIO  SUONA BENE. Il celebre pianista sarà impegnato nel Concerto Campestre di Francis Poulenc –   scritto nel 1928 – ispirato da Wanda Landowska, eroina della rinascita del clavicembalo. Solo successivamente Poulenc acconsentì a farne una trascrizione per pianoforte, quella che si potrà ascoltare, con originali rielaborazioni, dalle mani di Bollani.

La serata sarà arricchita ulteriormente dal trascinante ritmo del Bolero di Ravel cui fanno seguito pagine di Berlioz, Bizet e Boccherini.

Sul podio dell’Orchestra ceciliana salirà, dopo sei anni di assenza, Kristjan Järvi celebrato direttore estone (di formazione statunitense) specialista del repertorio novecentesco e appassionato divulgatore della musica del nostro tempo.

Sabato 16 luglio, invece, una prima esecuzione mondiale affiancherà i celebri Carmina Burana di  Carl Orff: Carme,questo il titolo della nuova pagina – per coro, 2 pianoforti, armonium, tromba, contrabbassi e cinque percussioni -composta per l’occasione da Nicola Piovani, che avrà la voce recitante registrata di Elio Germano. Così Piovani parla della sua nuova opera: “Quando il Presidente dall’Ongaro mi ha proposto di scrivere una partitura da eseguirsi in una serata subito prima dei Carmina Burana di Orff, dopo qualche giorno di perplessità, mi è tornata in mente una mia antica passioncella per un breve carme di Catullo, che mi è parso adatto all’occasione. È una famosa poesia in cui il poeta incita la sua bella Lesbia a godere l’amore e il piacere sensuale, in barba ai vecchi moralisti, prima che scenda il buio eterno della morte. Ma, al di là del contenuto,  quel che più mi ha attratto nel carme di Catullo è la sonorità della metrica, il ritmo dei versi: rileggendoli mi pareva che mi invitassero a metterli in musica. Ho tentato nello scrivere di riprodurre con voci e strumenti la musicalità di tanta bellezza poetica, ho provato a evidenziarne i valori ritmici arricchendo con timbri strumentali il suono dei versi, per illuminarne il lirico fascino.

Se in parte sono riuscito nell’intento me lo farà capire il pubblico che sabato sera assisterà a questa prima esecuzione, che pomposamente si potrebbe chiamare prima assoluta, o addirittura prima mondiale. Ma al momento, quel che più mi anima è la speranza che questa assoluta o relativa prima esecuzione non sia anche l’ultima”.

Concludono il concerto del 16 i Carmina Burana di Carl Orff nella versione per coro, pianoforti e percussioni, eseguiti dalCoro di Santa Cecilia guidato da Ciro Visco.

Gli ultimi due appuntamenti di luglio con l’Accademia di Santa Cecilia, saranno il 21 con il celebre violinista David Garrettche suonerà il  Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 35 di Čajkovskij diretto da una donna, Alondra de la Parrae infine, il 28 con un omaggio al cinema di Steven Spielberg e alle colonne sonore di John Williams con proiezioni dal vivo dirette da Frank Strobel.

Musica come enorme gioco da re-inventare in continuazione, da solo o con i compari più diversi.
Stefano Bollani sale sul palco per imparare ogni sera qualcosa e “perché è più conveniente che pagare uno psicanalista”. Cerca stimoli ovunque, in tutta la musica del passato ma soprattutto esplora il presente, l’ attimo, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda.

Con lo stesso animo si insinua all’interno di orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’ Orchestre National de Paris facendosi prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding.

Insieme al bassista Jesper Bodilsen e al batterista Morten Lund, da 12 anni, cerca il modo di far vivere al pubblico lo stesso divertimento che provano loro ogni qual volta le voci dei loro strumenti si uniscono.

Celebra la forma-canzone fianco a fianco con Caetano Veloso e Hector Zazou ma anche insieme a noti conterranei quali Irene Grandi, Fabio Concato, Elio e le storie tese.

Quando non suona, scrive libri o inventa spettacoli teatrali come Primo Piano, con la Banda Osiris o La regina dada, scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni, che oltre a essere una meravigliosa attrice è la donna che vive al suo fianco.

In radio, complice quel geniaccio di David Riondino, ha dato vita al Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per svariati anni dai microfoni di RadioRai3.
In tv, dopo l’ esperienza alla corte di Renzo Arbore, si è lanciato per Rai3 in jam-session di parola e musica in due stagioni del suo Sostiene Bollani.

Tutto sempre per comunicare gioia. Joy in spite of everything, come recita il titolo di un suo lavoro per ECM, prendendo in prestito una frase del grande Tom Robbins.

Kristjan Järvi realizza le sue idee d’avanguardia principalmente in quattro istituzioni musicali: come direttore musicale della MDR Leipzig Radio Symphony Orchestra e della Gstaad Festival Orchestra, come Direttore-Fondatore del gruppo newyorkese classico-hip-hop-jazz Absolute Ensemble e come Fondatore e Direttore Musicale della Baltic Sea Youth Philharmonic, pilastro del sistema educativo musicale del Mar Baltico.

Imprenditore per natura e educatore appassionato, Kristjan Järvi dirige, dunque, sia l’orchestra della più antica radio d’Europa sia un’orchestra giovanile di recentissima formazione.
E’ regolarmente invitato come direttore ospite dalla London Symphony Orchestra, dall’Orchestre National de France, dall’Orchestre de Paris, dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, dalla National Symphony Orchestra di Washington DC, dalla Minnesota Orchestra e dalla giapponese NHK Symphony. Nel 2012 ha debuttato alla direzione dei Berliner Philharmoniker.

Järvi ha al suo attivo più di 60 registrazioni, dalle colonne sonore di Hollywood come ‘Cloud Atlas’ ai CD per Sony e Chandos, vincitori di premi, fino alla serie per la rinomata etichetta francese Naïve Classique: ‘Kristjan Järvi Sound Project’. Lanciata nel 2014, questa serie raccoglie diversi progetti realizzati con le varie formazioni dirette da Järvi e si caratterizza per l’approccio inconfondibile del direttore nel proporre il repertorio passato con uno sguardo nuovo, attraverso concetti e presentazioni che trascendono i confini della musica classica.

Järvi lavora regolarmente con alcune delle più brillanti menti creative dei nostri giorni, da registi come Tom Tykwer e i fratelli Wachowski, a compositori e artisti come Arvo Pärt, Steve Reich, Tan Dun, Hauschka, Dhafer Youssef, Anoushka Shankar e Esa-Pekka Salonen, con il quale ha intrapreso la carriera come assistente nella Los Angeles Philharmonic.

Nato in Estonia, Kristjan Järvi è emigrato in tenera età negli Stati Uniti crescendo a New York. Si è laureato come pianista alla Manhattan School of Music e ha studiato direzione presso l’Università del Michigan.

Cavea Auditorium Parco della Musica

14 luglio ore 21

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Kristjan Jarvi direttore

Stefano Bollani pianoforte

Berlioz, Carnevale Romano

Poulenc, Concerto Campestre

Bizet, L’Arlesiana, Suite 2

Boccherini-Berio, La ritirata notturna di Madrid

Ravel, Bolero

 

Biglietti da 15 a 40 Euro

 

Condividi sui social

Articoli correlati