Venezia classici 73. “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo

La battaglia di Algeri (1966) non ha perso nulla del fascino che il regista seppe dargli esattamente mezzo secolo fa. Sala Giardino domenica 4 settembre ore 15,00

LIDO DI VENEZIA – Gillo Pontecorvo torna idealmente al Lido dove  si può dire che  è stato sempre di casa. Pisano, fratello del celebre scienziato, è morto esattamente dieci anni fa, all’età di 86 anni.  Pochi film ma tanti documentari portano la sua firma: cominciò giovanissimo acquistando una cinepresa a 16 millimetri per girare un cortometraggio sui minatori marchigiani. I temi sociali sono sempre stati la sua cifra. Dal primo, Giovanna,  episodio del film La rosa dei venti sull’occupazione delle fabbriche tessili di Prato a La grande strada azzurra su un pescatore di frodo che pesca con le bombe, da Kapò ambientato in un campo di sterminio nazista, a  Queimada, storia in costume sull’opposizione al dominio portoghese, fino  all’ultimo  Ogro, sul terrorismo basco. 

In mezzo,  del 1966, c’è La battaglia d’Algeri, per molti anni proibito in Francia per la crudezza con la quale descrive la guerra di indipendenza dell’Algeria. Un film forte, premiato in tutto il mondo, candidato all’Oscar come miglior film straniero. A Venezia ebbe il Leone d’oro, che lo additò ai mercati. In proposito. c‘è un buffo episodio  riferito su Repubblica dall’inviato al Lido  Orazio Gavioli. Nel 1992  Pontecorvo era direttore della Mostra  e in tale veste doveva consegnare il Leone d’oro alla carriera a Steven Spielberg, che quell’anno usciva sugli schermi con Jurassic Park. Nel ricevere la statuetta dalle mani di Pontecorvo il regista americano  se ne uscì dicendo: ”Questo Leone è tuo. Riprenditelo”, e spiegò che si trattava del Leone d’oro che Pontecorvo aveva ricevuto ventisei anni prima  proprio per La battaglia di Algeri e che in seguito aveva messo all’asta per contribuire  all’iniziativa di Spielberg di restaurare i grandi film del passato. Concluse il regista americano “Tu non lo hai mai saputo, ma sono stato io a comprare a quell’asta questo Leone, e ora te lo restituisco”. Questo accadeva nel settembre del 1992 sul palco della Sala Grande che al Lido ospita le serate di gala.

Gillo  Pontecorvo è stato un direttore della Mostra che credeva nel proprio ruolo. A tutte le ore del giorno e fino a notte fonda lo incontravi davanti al Palazzo del Cinema a seguire  di persona l’andamento delle file che si snodavano all’ora delle proiezioni, e si  indignava quando vedeva respingere soprattutto i giovani perché i posti in sala erano finiti. Talvolta, d’autorità, forzava la mano agli inflessibili controllori e rendeva felice chi sarebbe rimasto fuori. A Venezia Pontecorvo è tornato nel 97 per presentare il suo ultimo lavoro, il cortometraggio Nostalgia di protezione, parte del film a episodi I corti italiani. 

E oggi, nella sezione “Venezia classici”, torna al Lido la sua vittoriosa “Battaglia” che non ha perso nulla del fascino che il regista seppe dargli esattamente mezzo secolo fa.

La battaglia di Algeri – di Gillo Pontecorvo – Clip 

 

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