Venezia Classici 75 . “A qualcuno piace caldo” di William Wyler con Marilyn Monroe

“A qualcuno piace caldo” fa parte della rassegna dei migliori restauri cinematografici che la Mostra di Venezia 75 presenta sotto la sigla “Venezia Classici”.

Un’iniziativa che la rassegna al Lido porta avanti con successo da alcuni anni, pescando fra i film restaurati negli ultimi dodici mesi per rendere omaggio ad  un’impresa benemerita e raffinata: il restauro delle pellicole altrimenti destinate a scomparire sotto l’incalzare del tempo. In questo settore l’Italia vanta una specializzazione invidiabile. La sola Cineteca di Bologna sforna di continuo, con la collaborazione del Centro Sperimentale di cinematografia, della Cineteca Nazionale e di Cinecittà, restauri che riportano al primitivo splendore (come in genere si dice di opere d’arte danneggiate) film che possono tornare in proiezione a beneficio dei cinefili più esigenti. 

  A qualcuno piace caldo, protagonisti Marilyn Monroe, Jack Lemmon e Tony Curtis, è stato girato in bianco e nero. In proposito le opinioni divergono:  Wyler  ha rinunciato al colore per contenere la spesa della pellicola? O non era sicuro del risultato, sui colori, del pesante trucco al quale dovettero sottoporsi  Lemmon e  Curtis vestiti da donna? Una cosa è certa: a dolersi  della scelta del bianco e nero fu soprattutto Marylin che temeva si appannasse  il suo fascino. Ma il film fu un successo strepitoso  che travalica i decenni: un esempio di sophisticated comedy hollywoodiana come ce ne sono pochi e giustamente fa parte dell’elenco dei cento film da salvare che la Library del  Congresso americano ha stilato con rigore.

“Nessuno è perfetto”  si sente rispondere un  Jack Lemmon assurdamente vestito da donna dall’anziano miliardario che lo vuole sposare ad ogni costo. E’ una delle frasi celebri del cinema americano di A qualcuno piace caldo, che William Wyler diresse nel 1959. Al Lido, il pubblico per Monroe-Lemmon-Curtis  non mancherà di certo: per i giovani il film di Wyler sarà una scoperta eccezionale, per i meno giovani un’occasione per un ritorno nostalgico al cinema degli anni d’oro, quando i film riempivano le sale e le sale riempivano le città ( e Netflix non era stato ancora inventato). Il  destino del film è dunque il supporto elettronico? Ormai pare certo: del resto, “nessuno è perfetto”. 

 

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