Venezia 68. Maestri e sorprese per un leone d’oro alla carriera

VENEZIA – Marco Bellocchio riceverà il Leone d’oro alla carriera della 68. Mostra  dalle mani di Bernardo Bertolucci, che nel 2007 è stato insignito del Leone d’Oro del 75°:   celebrativo, attraverso di lui, dei 75 anni della storia dell’arte cinematografica personificati nella Mostra . Eccezionale incontro fra due Maestri dunque, venerdì 9 settembre, alle 17.00 nella  Sala Grande del Palazzo del Cinema .

Bertolucci esordì a Venezia con La commare secca (1962),  l’anno prima era stato alla Mostra come aiuto regista del debuttante Pier Paolo Pasolini con Accattone (1961). Marco Bellocchio ottenne a Venezia il premio speciale della giuria con La Cina è vicina (1967). Nel 2003 in Concorso Buongiorno, notte, sul caso Moro,  ha ricevuto un premio speciale.

Commenta  Bellocchio : ”Mi onora e mi commuove che sia Bernardo Bertolucci a consegnarmi il Leone. Pur percorrendo strade diverse, c’e’ sempre stata tra noi due reciproca attenzione e stima. E affetto. Due prestigiosi premi alla carriera (la Palma alla carriera a Bernardo e il Leone a me) nello stesso anno sono, oltre che un riconoscimento artistico importante, l’immagine di una ripartenza per altre avventure umane e artistiche che spero possano durare ancora a lungo”.

Cerimonia di premiazione all’insegna delle sorprese, che verrà aperta con la proiezione del film-omaggio Marco Bellocchio, Venezia 2011 (12’), che il regista Pietro Marcello (Il passaggio della linea, La bocca del lupo) ha realizzato per l’occasione. Straordinaria ‘autobiografia quella di Pietro Marcello che ripercorre l’itinerario creativo del regista piacentino attraversi i suoi film. Firmano le musiche  Ennio Morricone, Nicola Piovani, Carlo Crivelli).
A seguire, la versione di Nel nome del padre (1971) “rivisitato” (ripensato e rimontato/rimissato da Marco Bellocchio (80’). Da notare che , per la prima volta, non si tratta di un restauro ma una nuova opera inedita e “attuale”, realizzata dal regista a partire dai materiali del film stesso che adesso risulta più corto rispetto alla prima edizione. Qual’era lo scrittore che disse: ho scritto un racconto lungo perché non son riuscito a farlo più corto? Da questa sintesi Bellocchio potrebbe regalarci nuova poesia.

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