Venezia 68. “Black Block”: parlano i sette massacrati al G8. La recensione. Il trailer

VENEZIA – Genova, 2001. E’ l’anno del vertice G8. Migliaia di manifestanti riempiono ogni angolo della città e si riversano in strada. Tra loro ci sono anche  i Black Block , i No Global, un simpatizzante di questi ultimi, Carlo Giuliani, rimasto ucciso in quell’occasione durante gli scontri con la polizia.

La città viene messa  a ferro e fuoco, gli scontri sono continui. Sin dalle prime immagini vengono riportate le scene di distruzione e devastazione che in quei tre giorni di Luglio di ormai dieci anni fa, sono rimaste impresse nella memoria collettiva.  Al G8 di Genova oltre alla morte di Carlo Giuliani, i disordini,  è legata anche la vicenda della scuola Diaz che il regista Carlo A. Bachschmidt ha voluto portare sugli schermi con questo suo film documentario,  dove a parlare e ricostruire, passo dopo passo, il caso sono gli stessi protagonisti, i 7 ragazzi, oggi adulti, vittime del pestaggio brutale che avvenne prima in quella scuola e poi nella caserma di Bolzaneto, dove furono trasportati in un secondo tempo.

Le loro testimonianze sono agghiaccianti. Descrivono nei dettagli tutto quello che hanno subito loro e tutti gli altri ragazzi che si sono trovati insieme per passare le notte alla Diaz, il clima di panico, le urla, i colpi continui contro le porte da parte della polizia per entrare nell’edificio. L’inferno si scatena intorno alle undici. A quell’ora c’è l’irruzione dei poliziotti. Stiamo vedendo un documentario, vediamo quindi  le immagini trasmesse in televisione riguardo le irruzioni, gli scontri, sono immagini toccanti, ma forse è ancor peggio quello che ognuno di noi sta immaginando nella propria mente mentre sente ogni storia raccontata dall’intervistato che ci parla da una stanza con pareti grigie, priva di mobilio.  Nel film noi non vediamo le scene di violenza di cui ogni persona è stata vittima, ci basta il solo racconto per avere davanti questo macabro spettacolo. Il potere delle parole ha superato quella di qualunque immagine. Alla vicenda della Diaz sono seguiti processi, i giovani pestati e torturati son stati sentiti e le loro testimonianze hanno permesso di individuare i responsabili. Ogni protagonista a distanza di anni è riuscito a ricostruirsi una vita,  a reagire, ma dentro di sé ha vivo il ricordo di quell’episodio e di quelle violenze, che ha lasciato un segno indelebile nell’anima. Alcuni di loro desiderano far ritorno a Genova, ma nessuno vuole dimenticare né vuole si ripeta mai più. E questa produzione, portata quest’anno a Venezia per la 68° edizione del festival, è il modo che il regista ha usato per dar loro la possibilità di far ricordare anche noi, ciò che non deve ripetersi per nessuna ragione.

Un film di Carlo A. Bachschmidt
Produttore associato Carlo A. Bachschmidt
Soggetti e sceneggiatura: Carlo A. Bachschmidt
Produzione Fandango
Prodotto da  Domenico Procacci
Fotografia:  Stefano Barabino, Harald Erschbaumer
Montaggio:  Alesandro Pantano
Musiche:  Francesco Cerasi
Durata: 76’
HD Colore

Intervistati: Ulrich Reichel (Muli), Lena Zuhlke, Niels Martensen, Mina Zapatero, Michael Geiser, Daniel Mc Quillan, Chabi Nogueras

Trailer

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