Pasolini, la vita, le opere, la “sua“ Roma in una grande mostra nella Capitale

ROMA – Il Palazzo delle Esposizioni di Roma inaugura una mostra che  ricorda la figura di Pasolini , uno dei più significativi intellettuali del .XX secolo  che è riuscito a reinterpretare l’immagine della città di Roma, incarnandola in chiave poetica.

Pier Paolo Pasolini  ha lasciato contributi nel mondo della poesia, drammaturgia, linguistica, del giornalismo e del cinema.”Pasolini Roma”, un binomio in cui si ritroverà il filo conduttore che permetterà di tracciare – lungo un quarto di secolo – il percorso della sua incredibile vitalità creativa: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e gli impegni profusi per la città. Una mostra che mai prima d’ora è stata tanto ricca di materiali, molti dei quali  inediti. La mostra è organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall’arrivo dello scrittore a Roma nel 1950, fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Pasolini è stato un osservatore attento della trasformazione della società del dopoguerra suscitando spesso polemiche per la radicalità dei suoi giudizi assai critici nel confronto delle abitudini borghesi e della società dei consumi italiana. a mostra, che prende il via dalla fuga di Pasolini con la madre da Casarsa, è stata curata, insieme a Jordi Balló e Alain Bergala, da Gianni Borgna, l’intellettuale già assessore capitolino alla Cultura dal 1993 al 2006, amico e collaboratore di Pasolini, scomparso nel febbraio scorso, a due mesi dall’inaugurazione dell’esposizione. Per approfondirne i temi, il Palazzo delle Esposizioni propone anche una serie di incontri, due concerti dal vivo e una rassegna dell’opera cinematografica.Il percorso espositivo, visitabile fino al 20 luglio, segue i luoghi del territorio romano in cui Pier Paolo Pasolini ha vissuto, ha ambientato romanzi e film, si è ispirato per la sua poesia. Attraverso le sezioni cronologiche si approfondiscono le relazioni, le persecuzioni e le battaglie civili e politiche che l’intellettuale Pasolini portò avanti nella sua città d’azione, che per lui rimase sempre il principale punto di osservazione dell’intera società italiana, di cui fu analista eretico e profetico al tempo stesso. Spezzoni di film-culto come ‘Uccellacci e uccellini’ o ‘Teorema’, pagine di diario, appunti di viaggio, qualche apparizione televisiva, scatti insieme alla Magnani, alla Callas, a Orson Wells o Jean Luc Godard, le pagine dei suoi libri, le testimonianze di una battaglia civile e politica senza soste: è la grande mostra che palazzo delle Esposizioni dedica dal 15 aprile al 20 luglio a Pier Paolo Pasolini, intellettuale a tutto tondo, ma soprattutto grande visionario capace di rivelare nei suoi 25 anni romani un’immagine della città eterna (e della società occidentale) ancora oggi di spiazzante attualità. Non è un caso che la mostra sia stata un successo nelle due precedenti edizioni al Centro di Cultura contemporanea di Barcellona e alla Cinemateque Francaise di Parigi, evidenziando come i giovani si siano avvicinati con entusiasmo alla lettura pasoliniana della civiltà occidentale, che porta un messaggio di verità dirompente ancora oggi .testimoniando con la sua vita il senso e la forza di una comunità culturale solidale, che all’epoca gli fa quadrato nei 32 processi di cui è al centro. E fino alla sua tragica morte. Non è un caso che la mostra sia stata un successo nelle due precedenti edizioni al Centro di Cultura contemporanea di Barcellona e alla Cinemateque Francaise di Parigi, ha concluso Jordi Ballò, evidenziando come i giovani si siano avvicinati con entusiasmo alla lettura pasoliniana della civiltà occidentale, che porta un messaggio di verità dirompente ancora oggi.

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