Arte. “Van Gogh, l’uomo e la terra” in mostra a Milano

 

Il maestro olandese protagonista di una rassegna a Palazzo Reale con oltre 50 opere

MILANO – A Milano Palazzo Reale si apre all’opera di Vincent Van Gogh, ospitando dal 18 ottobre 2014 all’8 marzo 2015 l’esposizione Van Gogh, l’uomo e la terra. La curatrice Kathleen Adler ha ideato un percorso narrativo del tutto inedito, focalizzato sulle tematiche legate a Expo 2015: la terra e i suoi frutti, la vita rurale legata al ciclo delle stagioni. E nessuno meglio del pittore olandese è riuscito con la sua arte a raccontare il mondo contadino, mettendo al centro della tela i contadini e i luoghi della terra.

«Voglio raggiungere – afferma l’artista – il punto in cui la gente dirà osservando il mio lavoro: quell’uomo aveva sentimenti davvero profondi». E, come un reporter ante litteram della società del XIX secolo, vuole riuscirci dipingendo, con semplicità e purezza, il lavoro e la vita dei lavoratori nei campi, illustrando la verità più profonda della condizione umana. Scelta, questa, rivoluzionaria, in un’epoca in cui la maggior parte degli artisti decidono di ritrarre il paesaggio urbano nel pieno delle trasformazioni industriali, fra cui, soltanto per citarne alcuni, i neoimpressionisti Seurat e Signac.

Dai primi disegni olandesi ai capolavori realizzati nei 14 mesi ad Arles, dove dipinge oltre 200 opere, Van Gogh racconta l’universo degli umili, presentandoli con dignità e forza. Ci riesce utilizzando il colore con una modalità inedita, dove la pittura sembra fuoriuscire dalla tela, regalando alla composizione una forza vitale davvero unica. Avvicinandosi agli oltre 50 lavori esposti a Palazzo Reale, il visitatore noterà come Van Gogh abbia applicato sulla tela masse di brillanti colori ad olio, creando un effetto marcato e drammatico.

Van Gogh pensava che per trasmettere le proprie emozioni avrebbe dovuto distorce e contorce ogni figura: «Se le mie figure fossero realistiche – pensa – sarei disperato. Desidero produrre queste distorsioni, queste deviazioni, questi rimodellamenti e cambiamenti della realtà, così che possano diventare più veri della precisa verità».

Cuore dell’esposizione le opere provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, come L’autoritratto del 1887, il Ritratto di Joseph Roulin del 1889, Vista di Saintes Marie de la Mer del 1888, la Testa di pescatore del 1883 e Bruciatore di stoppie, seduto in carriola con la moglie del 1883. A questi si aggiungono i lavori provenienti dal Van Gogh Museum di Amsterdam, dal Museo Soumaya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, dal Centraal Museum di Utrecht e da collezioni private normalmente inaccessibili.

L’esposizione gode anche di una mise en scène d’eccezione: l’archistar giapponese Kengo Kuma, classe 1954, ne ha curato il progetto di allestimento.

La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, è patrocinata dall’Ambasciata del Regno dei paesi Bassi a Roma e inserita negli eventi ufficiali del Van Gogh Europe, l’istituzione di recente costituzione sostenuta dal governo olandese a tutela e promozione dell’opera di Van Gogh.

 

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