Manoscritto Manzoni a Montecitorio. “Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla”

Eccezionalmente esposto alla Camera dei Deputati  dal 23 al 30 ottobre 2015

ROMA – Il famoso manoscritto Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderlain cui Alessandro Manzoni suggerì al neonato Regno d’Italia di parlare «fiorentino» per «fare gli italiani», sarà esposto a Roma, alla Camera dei Deputati, dal 23 al 30 ottobre 2015.

L’occasione dell’esposizione, a cura dell’Associazione Metamorfosi, è la manifestazione Il volume della democrazia – Giornata del libro politico a Montecitorio, che verrà inaugurata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini venerdì 23 ottobre alle 10,30. 

Alessandro Manzoni lo scrisse nel 1868, anno in cui il ministro della Pubblica Istruzione Emilio Broglio istituì una commissione presieduta dallo stesso Manzoni e incaricata di indicare «i modi per diffondere in ogni ordine di popolo» una lingua nazionale italiana. Il manoscritto è considerato un vero e proprio cimelio nazionale perché Manzoni vi affermava che l’unico modo per dare una lingua italiana al Paese era «adottare il fiorentino», la lingua di Dante e Petrarca. 

La Relazione assume un alto significato se rapportato al contesto politico degli anni tra il 1861 e la presa di Roma. Il tema della “questione della lingua” era dibattuta da secoli tra gli intellettuali del nostro paese, ma le polemiche linguistiche erano rivolte solo alla lingua letteraria. Ora dopo l’Unità occorreva una lingua per la nazione e, a questo scopo, mancava un esame del problema linguistico che tenesse conto della lingua viva. Si affidò dunque a Manzoni il compito di trovare i modi migliori per diffondere la buona lingua in tutti gli ordini del popolo. L’intervento di Manzoni sulla “Nuova Antologia” si rivolgeva infatti a un pubblico più ampio e aveva uno scopo concreto: la formazione del nuovo cittadino italiano di un paese ormai unificato con una lingua comune. I mezzi per arrivare a tale unificazione non erano chiari, tant’è che i politici chiedevano la collaborazione di coloro che meglio rappresentavano la cultura della nazione. L’articolo di Manzoni nasceva per sollecitazione del ministro della Pubblica Istruzione Emilio Broglio, che ben sapeva come Manzoni si era confrontato tutta la vita con il tema della lingua nella ricerca della miglior forma da adottare nelle sue opere.

La storia del manoscritto di Alessandro Manzoni è particolarmente affascinante. Rilegato e donato all’interno di un prezioso cofanetto dal ministro Broglio alla Principessa Margherita di Savoia in occasione delle nozze con il Principe Umberto, come si evince dalla dedica che lo accompagna, seguì la coppia principesca nella Villa Reale di Monza, poi, con l’ascesa al trono di Umberto I, nel 1878, dimorò nel Palazzo Reale di Torino. Il 29 agosto 1889 la principessa lo affida alla Biblioteca Reale di Torino dove, nel 1972, l’allora direttore Giuseppe Dondi, dividerà il cofanetto dall’autografo, conservandoli separatamente: il testo viene conservato nel fondo Varia con il numero 30, mentre il cofanetto fra gli oggetti storici. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia il manoscritto viene esposto nella sua edizione originale mentre la società editrice Dante Alighieri ne realizza una riproduzione in facsimile. 

Il prezioso volume sarà eccezionalmente esposto al pubblico dal 23 al 30 ottobre 2015, assieme al cofanetto originale realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, in occasione della VII edizione della Giornata del Libro politico, in prestito dalla Biblioteca Reale di Torino. «Questo manoscritto – spiega Pietro Folena presidente dell’Associazione MetaMorfosi che ha organizzato l’evento – che in un periodo in cui si teorizza in modo naif la smaterializzazione del libro dà l’emozione della fisicità della scrittura, è a tutto tondo un libro politico. Lo era, quando fu scritta questa relazione da Alessandro Manzoni, e l’Italia doveva essere unificata culturalmente. Lo è oggi, quando la lingua italiana può e deve diventare nel mondo la lingua della cultura e della qualità, e come tale va difesa e promossa».

Descrizione del manoscritto

Dimensioni: mm 325 x 220. Legatura: assi in legno, coperta in velluto blu, decorazione in metallo dorato in rilievo, al centro del piatto un medaglione con la fotografia di Manzoni; fodera decorata in oro con stemma di casa Savoia, elementi metallici: altro fregio metallico in forma di nastro è apposto sul piatto anteriore come cornice in rilievo.

ingresso libero

orario: 10,00 – 18,00

fino al 30/10/2015

 P.Iva 10449381002

Condividi sui social

Articoli correlati