“Latitudine 36-40”: il Giappone attraverso la luce dell’arte

NAPOLI _ Il Giappone con la sua anima antitetica, per metà iper-tecnologica e per metà riflessiva,  è in mostra a Napoli presso Villa Di Donato in Sant’Eframo Vecchio, attraverso la prospettiva privilegiata dei suoi migliori artisti contemporanei. 

Un’iniziativa curata dall’istituzione culturale Art 1307 che si traduce in un vero e proprio scambio culturale Italia-Giappone 2016, ribattezzato “Latitudine 36-40” in onore delle due città coinvolte: Tokyo (il Metropolitan Art Museum) e Napoli (Villa Di Donato).

Uno sguardo in profondità che attraverso pittura, scultura, fotografia e installazioni cerca di dare un senso al post-Fukushima e interpretare le paure, le emozioni e i sentimenti dei giapponesi attraverso il filtro artistico. Un progetto diretto e fortemente voluto dall’art director Cynthia Penna che insieme al suo omologo giapponese Yasunari Nagakomi hanno dato vita a questa esibizione, per tutto maggio aperta al pubblico napoletano e internazionale. Ed è Yasunari stesso a ricevere il premio 1307 per i suoi meriti artistici e anche organizzativi, avendo contribuito a realizzare questo sogno, altrimenti irrealizzabile. 

In rassegna le foto metropolitane di Yuki Kamide, che diventano meta-foto per l’intervento pittorico dell’artista che trasforma questi paesaggi moderni in compiute sfere come i momenti perfetti catturati nelle foto. Romantiche e nostalgiche, invece, le foto realizzate da Syuta Mitomo attraverso vecchi galleggianti abilitati a fare foto, attraverso un foro allestito con una lente ottica, per un effetto straniante e antico, adatto ai paesaggi incontaminati di questa isola. 

E ancora l’installazione rosa della 25enne Saki Onishi, che rappresenta se stessa con tanto di Sneakers e gonnellino, un’immagine riflessa della sua anima e della sua identità. 

L’evanescenza dell’acqua riprodotta nelle tele di Naomi Shigeta, attraverso una tecnica che assembla la carta, in una maniera talmente ineccepibile, da sembrare un dipinto ad olio, ma con la profondità che solo i diversi materiali sanno suscitare.  E sempre di carta, le sculture in carta giapponese di Mariko, che colorate di inchiostro nero, paiono dare forma alla sofferenza umana. E inoltre le linee astratte bianche, grigie e rosse di Keisuke Miyashite, allegoria delle vibrazioni umane. E infine, la profondità dei paesaggi ad olio del maestro Nakagomi, che con le sue sfumature di colore ci catapulta in un mondo onirico, di pura pace e solennità. 

Latitude 36-40

International Exchange Show Italy Japon 2016-05-25

fino al 31 maggio presso Villa di Donato, Napoli

Piazza Sant’Eframo Vecchio

[email protected]

www.art1307.com

 

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