Arte. Le porte della Tunisia

Chi visita la Tunisia non può che rimanere incantato dalla bellezza delle sue porte. sono tutte belle, colorate e cariche di significati. Le più particolari sono quelle ad arco a due battenti con una piccola porticina nella porta denominata khoukha (pesca).

Fa ormai parte della tradizione tunisina ma fu inventata dalla principessa spagnola, sposa di Abdulaziz Ibn Moussa Ibn Noussair che, indignata per l’atteggiamento dei suoi sudditi musulmani, i quali non si inchinavano davanti a nessuno, tranne che davanti a Dio, escogitò questa porticina che per le dimensioni più piccole del normale, costringeva chiunque ad abbassarsi e ad inchinarsi mostrando così rispetto per il luogo in cui si stava entrando e per i suoi occupanti. 

Dalla porta e dalla sua qualità, inoltre, si può conoscere la ricchezza del suo proprietario: legno di palma, più usuale ed economico, per le case modeste, oppure albicocco, raro e prezioso, per le case nobili. 

Le porte tradizionalmente sono dotate di tre diversi batacchi di ferro che permettono, nei loro diversi toni, di sapere chi è dietro la porta e dare quindi il giusto benvenuto. L’anello di sinistra è riservato al marito, quello a destra ad estranei, amici o familiari e infine l’anello più basso è quello per i bambini.

In Tunisia le porte si differenziano anche per i colori, ognuno dei quali ha un significato particolare. I colori dominanti sono il verde e il giallo ocra. Nel Corano il giallo è detto essere un bel colore amato da Dio; mentre il verde è il colore del Paradiso. Quindi avere una porta principale con questi colori significherebbe la speranza di poter accedere in futuro al Paradiso al cospetto di Dio.

Il colore blu è stato introdotto solo in tempi recenti, ricordiamo il “blu di Sidi Bou Said”, il villaggio a nord di Tunisi, che ha ispirato tanti artisti. Ma soltanto all’inizio del secolo il blu incominciò ad essere apprezzato ed introdotto in Tunisia, ed ora è uno dei colori dominanti per le porte, le finestre e i muri delle case delle medine tunisine.

Le decorazioni sopra le porte sono effettuate tramite chiodi grandi e piccoli con i quali vengono fatti disegni stilizzati e simbolici. Questi decori vengono chiamati hilia (gioiello), per una particolare associazione tra la porta e la donna, come protettrice della dimora privata. Ciò porta a riflettere sul ruolo di primaria importanza ricoperto dalla donna all’interno della sfera privata. Avvicinandosi a queste porte decorate si può notare come i due grandi battenti siano la rappresentazione di due seni di donna!

Le altre decorazioni “disegnate” con le hilia e le geometriche sculture delle porte hanno significati storici e sociologici molto importanti e sono un po’ come il libro della storia della Tunisia. Ritroviamo il simbolo di Tanit, la dea cartaginese della fertilità, la stella di Davide a sei punte, la croce cristiana, il mihrab musulmano, la mezza luna turca, l’occhio, la mano di Fatima e il pesce. Il simbolo più frequente è la stella di Davide che secondo la leggenda scaccia i djinng, gli spiriti maligni (da cui deriva il nostro “genio”). La croce fa pensare al passato cristiano della Tunisia. Il mihrab, luogo della moschea dove l’imam guida i fedeli nella loro preghiera, non è altro che il simbolo dell’Islam. La mezza luna simbolizza la Turchia ottomana e il contrasto con la croce e il mondo cristiano. Nel sito www.tunisiaturismo.it molte altre informazioni

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