Otto statue in gara per un restauro grazie a Sanex

Il premio sarà offerto dall’azienda che produce la linea detergente di Colgate-Palmolive, al termine di una serrata votazione lunga un mese

La Madonna del coazzone nel Castello Sforzesco di Milano, la  copia moderna in marmo bianco di Artemide Palazzo Reale di Torino, Pomona nel Palazzo Ducale del Giardino di Parma, la Fontana del Delfino a Bergamo, la copia in gesso della Venere di Milo all’Accademia di Belle Arti di Firenze, la Madonna con Bambino nella Chiesa di Sant’Egidio a Sommati frazione di Amatrice, la “giovane donna che si nasconde tra le arcate” Arengario a Monza e Santa Teresa nella Chiesa degli artisti a Roma sono le otto statue che una geniale idea di comunicazione del gruppo Colgate-Palmolive ha trasformato in concorrenti: le statue hanno un mese di tempo per essere votate dagli utenti. 

La statua vincitrice si aggiudicherà il restauro completo per tornare all’originario splendore.

Tutti possono votare l’opera preferita sul sito www.sanex.com/it-it in maniera semplice e veloce senza alcun obbligo di registrazione o inserimento di dati personali.

La proclamazione della vincitrice, l’opera più votata, avverrà il 9 ottobre e la riconsegna dell’opera restaurata è prevista entro gennaio 2020.

Come ha illustrato Riccardo Ricci, Vice President e General Manager Southern Europe di Colgate-PalmoliveQuando l’azienda ha deciso di entrare con Sanex nel mercato italiano ha cercato un nuovo modo di comunicare i propri prodotti,e per questo si è affidata alla creatività e fantasia di un gruppo di giovani talenti dell’azienda, provenienti da differenti settori, che hanno generato una serie di idee su come poter far conoscere questa marca agli italiani. Mi ha subito colpito la proposta di associare la nostra marca al restauro di una statua. Lo smog è infatti nemico invisibile dell’arte e così come Sanex protegge la pelle liberandola dagli ingredienti chimici non necessari, per mantenerla sana, si è pensato di proteggere anche la “pelle” delle nostre statue liberandola dagli effetti dell’inquinamento e riportandole alla loro naturale bellezza. Quest’idea consente di comunicare in modo innovativo i valori della nostra marca e anche di dare un contributo al nostro Paese, intraprendendo un rapporto diretto con le comunità locali e i consumatori. Nella realizzazione concreta dl progetto ci siamo affidati a Fondaco Italia, società di comunicazione di comprovata esperienza nel campo della valorizzazione dei beni culturali”.

da Fondaco spiegano che nella scelta delle opere, fatta anche seguendo le segnalazioni delle le Istituzioni (Musei Reali di Torino, al Castello Sforzesco Area Soprintendenza Castello Musei Archeologici e Musei Storici di Milano, al Comune di Bergamo, al Comune di Monza, al Comune di Parma, all’Accademia di Belle Arti di Firenze, al Vicariato di Roma ed alla Diocesi di Rieti per l’opera di Amatrice) si è considerata la  bellezza, non solo materiale ma anche spirituale, guardando quindi sia le statue che i personaggi che esse rappresentano.

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