“ESCHER – Viaggio verso l’infinito”: esce il 5 novembre un film sul grande artista

“Escher – Viaggio verso l’infinito”, film diretto da Robin Lutz, ripercorre la vita dell’artista attraverso le sue parole, basandosi su 1000 sue lettere, diari e lezioni originali.

Escher nel 1969 a un collezionista americano scrisse: “Sento che c’è una sola persona al mondo che può fare un film sulle mie opere veramente buono: io stesso”.  Così Robin Lutz ha cercato di attenersi a quello che lui pensava. Il film racconta di Mauritz  Cornelius Escher, nato nel 1898 a Leeuwarden, nei Paesi Bass. da una famiglia colta e benestante.  Fallito l’esame di maturità iniziò a frequentare ad Haarlem, nell’Olanda settentrionale, la Scuola di Architettura e Arti Decorative, abbandonando subito l’architettura per dedicarsi allo studio della grafica. Terminata la scuola viaggiò in Italia, dove nel 1924 incontrò Jetta Dunker che divenne sua moglie e gli diede due figli. Vissero insieme a Roma fino al 1935. 

Nel documentario “Escher – Viaggio verso l’infinito” suo figlio George, oggi ultranovantenne, testimonia che il padre volle lasciare l’Italia a causa del fascismo perché temeva che influenzasse male la sua crescita ed educazione. Durante gli undici anni italiani Escher realizzò schizzi e disegni, ad esempio la litografia di Atrani, creata nel 1931 a ispirazione del piccolo paese sulla costa amalfitana, ripresa nei capolavori delle due Metamorfosi. Grande notorietà gli portarono i cosiddetti disegni impossibili, come “Relativity” del 1953. Oltre alle interviste a suo figlio George ultranovantenne e sua figlia Jan ultraottantenne,  Robin Lutz introduce l’opinione del musicista Graham Nash, del famoso gruppo musicale negli anni ’70 Crosby, Still, Nash and Young, che afferma che Escher ha cambiato letteralmente la sua visione del mondo. 

 Il film ci fa sapere molte cose  che non avremmo immaginato: più volte Escher ribadì di non sapere disegnare, di non ritenersi un artista ma un matematico e, proprio per questa ragione, di sentirsi lontano dai colleghi. Lui, che in matematica a scuola andava male, faceva senza saperlo ampio ricorso a concetti matematici, molte sue opere anticipano principi scientifici scoperti in seguito. Escher fu una mente brillante che riuscì a elaborare costruzioni impossibili, motivi geometrici, tassellature del piano e dello spazio, esplorazioni dell’infinito che gradualmente andavano mutando. Per rappresentare una dimensione interminabile, in alcune opere, la grandezza dei suoi disegni, seppur sempre riconoscibili, diventava ogni volta più piccola, quasi infinitesimale, come potesse continuare senza limite di là dal perimetro che l’aveva fissata. 

Nella sua vita, Mauritz Cornelis Escher ha realizzato 448 litografie, xilografie e incisioni su legno e più di 2000 disegni e schizzi. Illustrò libri, tappeti, banconote, stampe, murali, pannelli intarsiati e molto altro. La sua ultima xilografia “Serpenti” è del 1969

ESCHER – Viaggio verso l’infinito” è in sala dal 5 novembre 2019

Regia Robin Lutz

Fotografia Robin Lutz

Montaggio Moek de Groot, NCE

Suono Luis Zarli

Produzioni Robin Lutz AV Productions

Paese Olanda

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