“Hysteria”: la storia vera, scientifica, della nascita del vibratore. Recensione. Trailer

ROMA – Da rimedio medico conseguenza di una diagnosi sbagliata a simbolo dell’emancipazione sessuale femminile.

La multiforme vita del vibratore ha accompagnato l’evoluzione della donna dalla fine dell’Ottocento al secolo scorso. Il primo vibratore elettrico fu brevettato nel 1883 dal medico inglese Joseph Mortimer Granville per aiutarsi nei massaggi pelvici sulle donne affette da isteria (letteralmente “spostamento dell’utero”). L’idea, errata, che fossero gli organi sessuali a determinare sbalzi d’umore, depressione e riottosità ha accompagnato la medicina per ben 4000 anni. Per fortuna le donne hanno incontrato sulla loro strada il dottor Granville e non il suo connazionale Isaac Baker-Brown che anni prima al posto dei massaggi aveva provato con la clitoridectomia. La salvifica invenzione di Granville è raccontata con garbo e gusto nel film Hysteria di Tanya Wexler, presentato in concorso all’ultimo festival del cinema di Roma.

L’elettromassaggiatore portatile – il nome scelto per l’infernale aggeggio vince sui più bizzarri “mister tremarello” o “sfrega-sfrega” – nasce da un’acchiappapolvere elettrico su cui sta lavorando Edmund St. John-Smythe (Rupert Everett), amico del dottor Granville (Hugh Dancy). Viene sperimentato nello studio del dottor Dalrymple (Jonathan Pryce), generoso guaritore delle isteriche donne londinesi, di cui il protagonista è assistente. Tre parossismi in cinque minuti e l’invenzione si rivela immediatamente un successo. Parossismi, non orgasmi: tutto viaggia infatti sul sistema nervoso, niente risvolti sessuali. Ed è da qui che nasce il tono ironico della commedia di Tanya Wexler, ambientata nell’abbottonatissima Inghilterra vittoriana dove invece comincia a serpeggiare il desiderio rosa dell’emancipazione sessuale.

Il contrasto tra l’ideale femminile dell’epoca e la voglia di cambiamento è esemplificato dalle due figlie del dottor  Dalrymple, Emily (Felicity Jones), un puritano angelo del focolare, e Charlotte (Maggie Gyllenhaal), femminista ante-litteram. Emily è una proiezione della figura paterna: studia la frenologia, una teoria scientifica che collegava la conformazione del cranio al carattere degli individui, destinata a essere superata proprio come gli studi sull’isteria. Charlotte è invece la pecora nera della famiglia, ribelle, più a suo agio tra gli slum che nei salotti dorati e direttrice di una casa per i poveri, sull’orlo del fallimento e odiata dal padre. Il povero dottor Granville, con la sua rivoluzionaria invenzione, si troverà in mezzo a questo vortice di litigi familiari, in bilico tra vecchio (Emily e il padre) e nuovo (Charlotte). E sarà proprio Charlotte a comprendere prima di tutti le potenzialità del vibratore come elettrodomestico casalingo per la ricerca della gioia. Lei che non ha mai condiviso le teorie sull’isteria, collegando l’insoddisfazione e i presunti disturbi delle donne alla loro costrizione sociale e maschilista.   

Hysteria
Di Tanya Wexler
Con Hugh Dancy, Jonathan Pryce, Maggie Gyllenhaal, Felicity Jones e Rupert Everett
Scritto da Stephen e Jonah Lisa Dyer

Al cinema dal 24 febbraio

Histerya – trailer italiano

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