Helmut Newton: Arte e erotismo nella mostra a Nizza

NIZZA –  Una spallina scende e scopre il seno di una modella, in una notte parigina, un’altra é vestita in uno smoking Yves Saint-Laurent, immagini di una seduzione sottile. Lo Stile inconfondibile di uno dei fotografi più grandi del Novecento, che ha rivoluzionano il concetto di foto di moda: Helmuth Newton. 

A Nizza, al Musée de la Photographie Charles Nègre et de l’exposition, gli é stata dedicata una mostra Helmut Newton. Icônes, fino al 28 Maggio, che  raccoglie più di 200 fotografie con  immagini di una bellezza che si impone.

Helmut Newton è lo pseudonimo di Helmut Neustädter. Nato a Berlino nel 1920, padre ebreo tedesco,madre americana, si interessa molto giovane alla fotografia e nel 1936 diventa allievo della  raffinata fotografa tedesca Else Simon, detta Yva, alla quale deve il suo stile. Perseguitata dal nazismo   nel 1938 le  venne impedito di esercitare la sua  professione e fu obbligata a lavorare come tecnica di raggi-x nell’ospedale ebreo a Berlino, nello stesso anno Newton e per lo stesso motivo, inizio’ il suo peregrinare, fuggi’ dalla Germania nel 1938 e si imbarcò a Trieste e si rifugiò a  Singapore, dove iniziò a lavorare come fotografo. Visse  a Parigi, a Montecarlo, a Melbourne – dove nel 1946 aprì il suo primo studio –  e a Los Angeles; era il fotografo  preferito dai grandi periodici del tempo, Vogue su tutti.

Un personaggio estroso e fuori dalle righe,  una carriera accompagnata dal gusto della provocazione, con le sue gigantografie di nudi a figura intera in bianco e nero. Con la serie Big Nudes (1980) segna la vetta del suo stile erotico-urbano.Ha portato le sue modelle  fuori dallo studio, nelle situazioni quotidiane, negli spazi interni, in strada. 

La sua donna é protagonista, ha uno sguardo sempre misterioso ed enigmatico.

Non mancano ritratti di politici,ma le donne, il nudo, l’erotismo e la moda – la haute couture saranno i suoi soggetti preferiti. Donne che ci appaiono belle senz’anima, fredde, quasi algide, dominanti,  senza emozioni, molto sensuali, ma  mai  volgari. Nei suoi scatti c’é anche  un richiamo al Cinema alcuni dei 45 bianchi e nero  esposti,  ci ricordano scene di film d’Hitchcock.

Un personaggio estroso e fuori dalle righe e una carriera accompagnata dal gusto della provocazione: “Se c’è qualcosa che odio, è sicuramente il buon gusto: per me è una parolaccia”. Limite del buon gusto che, in realtà, non avrebbe mai veramente oltrepassato in tutta la sua produzione fotografica, regalandoci ritratti sempre carichi di erotismo, ma mai volgari ma in realtà la disciplina e il metodo che metteva nel suo lavoro erano inarrivabili. “Investo molto tempo nella preparazione. Penso a lungo a ciò che voglio realizzare. Ho libri e piccoli quaderni in cui scrivo tutto prima di una seduta fotografica. Altrimenti dimenticherei le mie idee”.

Questa esposizione è stata concepita per  il Musée de la Photographie e realizzata in collaborazione con la Fondation Helmut Newton di Berlin. 

 

Condividi sui social

Articoli correlati