Rifiuti. Terzigno in sommossa contro l’autorizzazione ad aprire una seconda discarica

NAPOLI – Questa notte gli scontri con la Polizia sono finiti col ferimento di tre agenti, due camion dati alle fiamme e cinque manifestanti fermati.

A questi si aggiunge il fermo di una sesta persona questa mattina. E una denuncia per detenzione e porto abusivo di esplosivi. I manifestanti dovranno rispondere di violenza e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Per il questore di Napoli Santi Giuffré la faccenda sarebbe opera della criminalità locale. “Non sono tafferugli, c’è un’organizzazione dietro che pianifica gli attacchi” ha dichiarato in un intervento a “24 Mattino” su Radio 24.

Nonostante la tensione alta e la sassaiola al passaggio dei camion della nettezza urbana, i conferimenti in discarica sono avvenuti regolarmente. Il Questore parla di “riconquista” di un territorio e di vere e proprie “barricate” rimosse con le pale dei Vigili del Fuoco. La zona a ridosso della discarica di Sari di Terzigno è ancora presidiata dai dimostranti. Non intendono fare retromarcia sulla richiesta di chiusura immediata della seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. Presenti anche i Carabinieri in tenuta antisommossa per la paura di una ripresa degli scontri.  

I dimostranti hanno riferito di maltrattamenti e violenze, anche a donne e bambini, da parte degli agenti. Sulla questione il questore Giuffré è stato molto chiaro: “Si è parlato tanto di donne e bambini o di invalidi. Certamente stanotte quando è iniziata la fitta sassaiola, le donne sono andate via. C’è un’organizzazione che gestisce quantomeno i tempi, la fase militare degli attacchi alle forze dell’ordine”.

Il presidente Caldoro con una ordinanza di urgenza, ha autorizzato i comuni napoletani a non sversare a  Terzigno ma in altre discariche: “per scongiurare, a causa del protrarsi e l’ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l’igiene e la salute dei cittadini”. La Provincia di Benevento, che con la sua discarica di Sant’Arcangelo Trimonte è stata chiamata ad aiutare i Comuni napoletani, ha risposto con un secco no. È molto chiaro Aniello Cimitile, presidente della Provincia, che ribadisce come la decisione sia in netto contrasto con il decreto del 2009 sulla provincializzazione dei rifiuti. “Non so chi abbia suggerito all’onorevole Caldoro la folle idea di autorizzare lo scarico di flussi aggiuntivi di spazzatura nella discarica di S. Arcangelo Trimonte; mi sorprende che il Presidente l’abbia fatta propria senza aver nemmeno sentito chi ha in gestione l’impianto. La decisione assunta è incompatibile con lo stato della discarica che è a rischio frana ed alla vigilia dell’inizio dei lavori di consolidamento e stabilizzazione; i flussi aggiuntivi corrono il rischio di pagare l’emergenza a Napoli con una catastrofica crisi a Benevento”.

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