“Solo Anna”. “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate”: Lidia Vitale é la Magnani. Recensione

ROMA –  Lidia Vitale è un’attrice italiana che si è trasferita a Los Angeles lo scorso anno. Nel belpaese, dopo un’applaudita carriera teatrale, il salto é arrivato con La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana. 

Al cinema e in televisione la ricordiamo  in Cose da Pazzi, Anche Libero Va Bene, le serie RAI Diritto di Difesa,  Don Matteo, Salvo D’Acquisto, L’Amore Proibito. Tra i protagonisti del serial per Raiuno Medicina Generale  e  i Liceali . Nel film di G.Piccioni “Giulia Non Esce la Sera” e “La Doppia Ora” di G. Capotondi . Fino ai successi recenti de “La bellezza del somaro”, di Castellitto, dove fu elogiata dalla stampa per l’interpretazione di Delfina, una giornalista di guerra.

A Los Angeles Lidia Vitale è stata chiamata  a teatro per interpretare Anna Magnani in “Solo Anna”,  monologo di un  atto scritto da Franco D’Alessandro, con la regia di Eva Minemar. Il volto di Lidia è intenso e, sebbene più bella della Magnani, con lei ha una somiglianza non vaga. Nannarella é un mostro sacro del cinema italiano,  donna simbolo del neorealismo: impersonare un’icona è per qualunque attrice una scommessa,  ma il coraggio della Vitale è stato ripagato perché Hollywood ne ha rivelato il talento attraverso una  sfida significativa. Di ritorno a Roma per un breve periodo, ieri sera allo Spazio Mixò, in una stradina suggestiva del Pigneto, l’attrice è andata   in scena in “Solo Anna” tra gli applausi di colleghi e amici – basti citare Alessandro D’Alatri, Francesco Scianna, Corolina Crescentini, Elena di Cioccio, Francesco Apolloni,  Lucrezia Lante della Rovere, Francesco Zecca e tanti altri ancora  –  facendo rivivere in maniera perfetta la risata triste di Nannarella.

La voce bassa e seduttiva di Lidia Vitale,  modulata sulle corde della Magnani, ripercorre gli inizi di una vita e di quel coraggio che distingue una personalità spiccata. Toccante la Vitale-Magnani quando affronta il dramma della poliomelite del figlio Luca, le difficoltà con suo padre, Massimo Serato, l’uomo al quale ha dovuto togliere la patria potestà. Toccante il grande amore per  Roberto Rossellini, le cui sofferenze il successo non toglie. La “dolce vita” della Vitale-Magnani,  il sodalizio con Tennessee Williams e il suo tradimento, come la delusione di Carlo Ponti e Vittorio De Sica. La fine, a cui nessuno sfugge, a causa di un tumore al quale non si arrese. “Solo Anna”, vale a dire la Magnani nella sua  essenzialità universale, splendida interpretazione di Lidia Vitale sintetizzabile nelle parole della diva al suo truccatore: “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte”.

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