“Viaggio in paradiso”: Mel Gibson malvivente cuor d’oro. Recensione. Trailer

Braccato dalla polizia con un bottino di centinaia di milioni di dollari e il suo complice in fin di vita sul sedile posteriore, il rapinatore Driver (Mel Gibson) ha la brillante idea di pigiare forte sull’acceleratore e di varcare il confine tra Stati Uniti e Messico.

Consegnato alle autorità messicane, che decidono di farsi carico delle sorti del malvivente dopo aver adocchiato il malloppo, Driver viene condotto in una prigione-favela chiamata El Pueblito. Più che una semplice prigione, El Pueblito è una cittadella del malaffare, un tentativo del governo messicano di rieducare i detenuti senza le ristrettezze tipiche di un carcere, ma con mogli e figli al loro fianco. Per “il gringo” Driver cavarsela in quell’affollato inferno non sarà difficile. Stringerà amicizia con un furbissimo bambino di dieci anni che in quel carcere è intoccabile: è l’unico ad avere il gruppo sanguigno compatibile con quello di Javi, il signorotto del Pueblito, in attesa di un trapianto di fegato. Nonostante sia ricercato da nemici interni ed esterni, Driver si farà carico anche di questa missione: sottrarre il suo nuovo piccolo amico alla cattiva sorte di predestinato donatore d’organi.

Viaggio in Paradiso è l’ultimo film prodotto e interpretato da Mel Gibson con la sua Icon Production. Dopo il mesto ruolo in Mr. Beaver di Jodie Foster, con co-protagonista la marionetta di un castoro, Gibson torna a lucidare lo stereotipo del ladro gentiluomo e giustiziere incaricato di estirpare il male, più vicino ai vecchi personaggi dei suoi storici action movie, da Arma letale in giù.

Il film – diretto da Adrian Grunberg, aiuto regista di Apocalypto – è debitore della filmografia di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez che, nel frattempo, di sono trasformati da imitatori a imitati di Hollywood e dintorni. Le spettacolari mattanze dei detenuti del Pueblito, i dialoghi, i presunti inserti ironici e i profili grotteschi dei supercattivi sono tutte strizzatine d’occhio a film come Machete, per esempio. Viaggio in paradiso resta comunque una brutta copia, con clamorose, e chissà quanto involontarie, cadute nel ridicolo.

 

Viaggio in paradiso

Diretto da Adrian Grunberg

Scritto da Adrian Grunberg e Perskie Stacy

Con Mel Gibson, Peter Stormare, Dean Norris, Daniel Gimenez Cacho e Kevin Hernandez

Una produzione Icon Productions

Dal 1 giugno al cinema

 

Viaggio in paradiso – Trailer

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