FiuggiFamilyFestival. Flavio Insinna racconta la famiglia in “Neanche un morso all’orecchio”

FIUGGI (dal corrispondente) Un pomeriggio estremamente piacevole, commovente, ironico ma sicuramente parlato tra cuore e mente con l’umiltà di raccontare 47 anni di vita con il padre: questo è Flavio Insinna al Fiuggi Family Festival, l’appuntamento con il cinema per la famiglia. Insinna racconta del suo libro “Neanche un morso all’orecchio” edito da Mondatori, le sue emozioni, la vita con il padre, uomo siciliano tutto roccia, medico chirurgo “che se ti doveva staccare una mano sapeva come fare”. Quanti ricordi per quasi due ore! La vita fatta di appunti nascosti negli anni, quando ancora cercava di poter abbracciare il mestiere di attore. Ogni volta che ci provava, la saggezza del padre emergeva anche solo con lo sguardo non certamente compiaciuto, ancor meno quello della nonna che prontamente gli ripeteva: “Ecco là, va a drogarsi”.

Flavio andava dal suo maestro Gigi Proietti a studiare per diventare un attore e ancora oggi si applica con impegno. Come diceva il Grande Eduardo: “Gli Esami non Finiscono Mai!” La presenza del padre è viva nel Teatro Comunale di Fiuggi, è palpabile, di tanto in tanto Flavio si lascia prendere dall’emozione è si percepisce quel nodo alla gola che fa brillare gli occhi.” Il Padre è sempre stato Papà e mai amico, ma non vuol dire che non ci fosse amore, anzi forse era pure troppo, anche se poi con gli anni capisci che troppo non è mai”. La sedia vuota è ora la copertina del libro, l’identificativo autobiografico, un regalo al protagonista della sua vita. “Lo capisci”, continua Insinna “ quando vedi quella sedia vuota sotto l’androne delle scale, quella sedia, dove si sedeva e dove per l’ultima volta i portantini del 118 lo avevano legato per portarselo giù con l’ascensore. Allora percepisci in un lampo, ricordi che tuo padre, pur medico che curava i pazienti, è venuto meno. In quei momenti devi raccogliere le tue forze per capire e per aiutare tua madre che gli è stata accanto 57 anni” . Il libro di Flavio Insinua è da leggere: ti prende e ti sollecita, ti fa rivivere vicende identiche o simili della tua vita. Poche parole ti conducono a comprendere il valore dell’esistenza, l’amore paterno, la morte che vedi assurda.

Flavio Insinna è al Fiuggi Family festival perché questo appuntamento con il cinema per la famiglia esprime quello che é nel libro. Dice: “Credo che il nucleo familiare sia l’unico luogo dove ti puoi sempre ritrovare. Sono un uomo fortunato, ho avuto una famiglia forte, a volte severa ma sempre piena d’amore e sempre pronta a comprendere la mia vita e la mia passione. Una volta, io e mio padre eravamo soli e allora gli dissi che forse avrei potuto studiare per fare il medico, lui mi ha guardato e ha alzato le mani dicendo: <<Meglio di no altrimenti chissà quanti soldi dovremo pagare per risarcire i danni>>. Questo è un padre che capisce i limiti di un figlio, così ho fatto l’attore”.

Insinna parla anche delle famiglie allargate, dice che oggi è un bene avere un padre non biologico che ti è vicino, gioca a pallone, ti abbraccia, dice che ti vuole bene, meglio che un padre biologico mai presente.

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