Il treno, il cinema e la ferrovia porrettana. Video

CASTELLUCCIO DI PORRETTA – Nel 1897 i fratelli Lumiére, cinematograficamente, fecero entrare un treno nella stazione di La Ciotat. Il 18 agosto 1862, cioè 35 anni prima, un treno vero arrivava da Bologna nella stazione di Vergato.

Si inaugurava, così, 150 anni fa, il primo tratto della Porrettana, la storica linea ferroviaria, che collegò e ancora collega – ma, purtroppo, non si sa fino a quando – attraverso l’Appennino tosco-emiliano Bologna con Pistoia. Capolavoro dell’ingegneria industriale dell’800 –  in meno di 100 km ce ne sono più di 20 distribuiti in 48 gallerie e 64 ponti che superano dislivelli addirittura di 600 metri – candidata a patrimonio universale dell’UNESCO è ora a rischio chiusura. Per difenderla sono sorti comitati rappresentanti non solo i comuni interessati ma anche istituzioni culturali, storici, ambientalisti e il cinema che, forte del legame indissoluto fin dalle origini tra binari e pellicola,  ha portato a Castelluccio, un pugno di chilometri dalla stazione di Porretta Terme, uno scampolo di filmografia ferroviaria.

Aperta simbolicamente dai 56 secondi dei Lumière che seminarono il panico (come raccontano le cronache) tra i primi spettatori cinematografici, la rassegna “Il cinema, il treno e la ferrovia Porrettana”, organizzata da Romano Milani Segretario generale del Sindacato Giornalisti Cinematografici e dall’Associazione Castello Manservisi, ha in cartellone “Il treno per il Darjeeling” di Wes Anderson (tre fratelli in viaggio attraverso l’India); “Cafè express” di Nanni Loy con Nino Manfredi abusivo vivandiere sulla linea notturna Vallo della Lucania- Napoli; “La signora scompare” per cui basta la firma,  Alfred Hitchcock e un piccolo capolavoro del muto “Il Generale” (non è il grado militare ma il nomignolo di una locomotiva) di e con Buster Keaton. Uscito nel 1927, restaurato e presentato al Festival di Cannes nel 2004, in Italia non ha mai avuto l’onore del grande schermo. È uscito solo in home video nel 2008con il titolo “Come ho vinto la guerra”. Quella tra gli stati americani del nord e del sud che fa da teatro alle rocambolesche avventure del comico e della sua locomotiva.
                                                                  

Fratelli Lumière – L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat [1897]

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